Economia, Suor Smerilli: ecologia al primo posto e meno investimenti in petrolio e azzardo
La Suora salesiana, fresca di due nomine papali, è nello staff dell’incontro di Assisi «The Economy of Francesco»
di DOMENICO JR. AGASSO
Mettere l’ecologia al primo posto, in modo che sia conveniente anche a livello economico. Diminuire le disuguaglianze attraverso un’equa distribuzione delle risorse. Promuovere la finanza etica. Favorire la presenza femminile ai vertici aziendali e istituzionali. Ma anche vivere con maggiore sobrietà e alimentare le dinamiche virtuose che «si muovono dal basso», a cominciare dalle reti di consumatori. In particolare «usando il portafoglio» per acquistare quei beni «alle cui spalle sta un percorso degno e responsabile dal punto di vista sociale».
Sono i «pilastri» su cui costruire un nuovo pensiero economico mondiale, indicati dalla suora economista Alessandra Smerilli, figura emergente nel pontificato di papa Francesco, una delle persone a cui il Pontefice argentino si sta affidando per realizzare uno dei suoi grandi obiettivi: lanciare un nuovo modello di economia mondiale, che liberi i poveri dalla schiavitù della miseria, dal punto di vista spirituale ma anche pratico e politico, e metta l’uomo, e non il profitto, al centro. Bergoglio sta accelerando in questo senso.
Dalla celebre denuncia all’alba del pontificato, «questa economia uccide», passando per l’enciclica «Laudato si’», Francesco ha sempre definito come uno dei mali di questo tempo l’«adorazione» del «dio denaro», che scarta l’uomo e ubbidisce solo alle sue proprie logiche.
L’incontro di Assisi
Ora Francesco imposta l’azione di contrasto e rilancio: ha convocato i giovani economisti e gli imprenditori dei cinque continenti, dal 26 al 28 marzo 2020, ad Assisi, nei luoghi del Santo chiamato «il Poverello», di cui porta il nome, emblema di quella povertà evangelica che non è condanna del benessere ma dell’idolatria della ricchezza. Lo scopo della tre giorni, dal titolo «The Economy of Francesco», è «fare un “patto” per cambiare l’attuale economia e dare un’anima all’economia di domani», annuncia il Papa.
E tra chi sta dando forma e sostanza al raduno mondiale in Umbria c’è Alessandra Smerilli, suora salesiana delle Figlie di Maria Ausiliatrice, docente di Economia politica alla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium di Roma. Fresca di duplice nomina papale: consigliere di Stato della Città del Vaticano e consultore della segreteria del sinodo dei vescovi.
La strada principale è quella di rafforzare «i fondi etici», cioè quelle forme di investimento che tengano conto di determinati parametri sociali e ambientali. I risparmi non dovranno essere indirizzati, per esempio, a settori come «il gioco d’azzardo, lo sfruttamento minerario, i titoli petroliferi, la produzione di armi e di mine anti-persona», scegliendo invece «fondi decarbonizzati», quelli che promuovono la riduzione di emissioni inquinanti, l’uso efficiente dell’energia, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. E anche uguali opportunità e parità di genere.
Osserva suor Smerilli che «se i più grandi fondi a livello mondiale, come BlackRock e Vanguard Group, stanno iniziando a valutare l’opportunità di tali investimenti, allora i tempi sono maturi per un cambio di paradigma». La regola generale del Mahatma era: «Il meno va preferito al più». Nel senso che, «quando è possibile è più intelligente avere meno cose, svuotarsi invece di riempirsi, utilizzare l’essenziale e non il superfluo. Perché devo avere cinque beni se me ne bastano quattro? Il di più non è segno di abbondanza ma di spreco, e quindi di irrazionalità, di stupidità». È l’opposto della «legge che abbiamo posto a fondamento del capitalismo. L’intero sistema commerciale e pubblicitario si basa sull’insaziabilità dei consumatori. È meglio prenderne tre e pagarne due».
Le disuguaglianze
Una precisazione è essenziale: non si vuole attaccare il mercato in quanto tale, perché come ha scritto Benedetto XVI «se c’è fiducia, è l’istituzione che permette l’incontro tra le persone per soddisfare i loro bisogni». L’avvertimento è inequivocabile: «Gli oligopoli economici e culturali hanno aumentato la concentrazione di risorse e influenza in poche strutture e persone». Per suor Smerilli «serve una governance internazionale che scongiuri la detenzione di potere in poche mani. E potrà essere decisivo favorire una maggiore e più determinante presenza femminile ai vertici di imprese e Stati».
E un’equa distribuzione di risorse: «La nostra preoccupazione dovrebbe essere per il livello dei consumi dei poveri. E le differenze di stili e standard di vita sono più importanti delle differenze di reddito». «Va scardinato il sistema che rappresenterebbe il migliore dei mondi possibili, secondo cui più i ricchi si arricchiscono meglio va la vita dei poveri». Suor Smerilli ha idee chiare anche su chi deve dare l’esempio prima di tutti: «La Chiesa». (Vatican Insider)
DOMENICO JR. AGASSO
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