Il roseto della pace: migliaia di rose nel giardino di una casa di riposo
di Giusi Galimberti
Il giardino pubblico di Induno Olona (Varese), che fa parte della struttura della casa per anziani del Comune, è un gioiello di botanica, con quasi 6.500 piante in vegetazione, per un totale di 612 varietà di rose diverse. Rose antiche, inglesi, rampicanti, ma il gruppo più numeroso è quello degli ibridi di Tea. Grazie al suo percorso multisensoriale è possibile per gli operatori della casa di cura trattare con efficacia risolutiva i disturbi comportamentali degli ospiti quali agitazione, aggressività e apatia, tramite la stimolazione senso-percettiva con i diversi colori presenti nel roseto, la stimolazione olfattiva grazie al profumo e musicale grazie all'impianto di filodiffusione che accompagna la visita nel parco. Per queste caratteristiche, nel novembre del 2018 il roseto è stato insignito del premio Miglior Terapia non convenzionale.
Il Roseto della Pace, che fa parte dei Grandi Giardini Italiani, è una collezione di sole rose, presenti in centinaia di varietà diverse. Un roseto molto curato, amato e vissuto, che si trova di fronte alla casa di cura per persone anziane del Comune di Induno Olona (Varese). È nato su un'area dove c'era un fitto bosco di conifere, distrutto da una violenta tromba d'aria nell'estate 2011.
A dare l'idea di sostituire gli alberi con le rose è stato Elio Bigi, giardiniere e storico floricoltore di Induno Olona: «È dal 1913 che qui in paese si organizza tutti gli anni a maggio una festa delle rose recise», racconta, «perciò proporre un roseto ci sembrava il modo migliore di onorare questa tradizione». Il Comune di Induno Olona (proprietario della casa di cura per persone anziane) e la Pro Loco sono stati entusiasti dell'idea: nel giro di pochi mesi sono partiti i lavori e a maggio 2013, 100 anni dopo la prima edizione della Festa delle rose, il giardino è stato ufficialmente inaugurato. Oggi il roseto si compone di quasi 6.500 piante in vegetazione, per un totale di 612 varietà di rose diverse. Rose antiche, inglesi, rampicanti...«Ma il gruppo più numeroso è quello degli ibridi di Tea, perché sono rifiorenti», spiega Bigi, «e anche perché volevamo creare grandi aiuole suddivise in base alle diverse sfumature dei colori principali. Gli ibridi di Tea da questo punto di vista offrono una gamma infinita».
Una simile concentrazione di rose, su una superficie di 2.300 metri quadrati, crea l'impressione di trovarsi di fronte a un catalogo vivente. E la collezione si arricchisce di anno in anno di nuove varietà, così come negli ultimi anni il roseto è diventato inoltre la “casa” del Piccolo Principe, che da sempre cura la sua meravigliosa Rosa Rossa, oggi incastonata in una teca di vetro protetta dalla parete di roccia che sorregge la piazza degli artisti, dove una tavolozza “multifiore” di rose accompagna le performance di “artisti - pittori” che si fermano a dipingere e a “raccontare” il roseto ed i suoi colori a proprio modo in ogni stagione.
Il Roseto della Pace è poi il luogo dove si può ammirare l'intera collezione delle statue dei Portatori di Cibo di Expo Milano 2015 del Maestro di scenografia italiana e premio oscar Mo. Dante Ferretti.
Chiamato “Il Roseto della Pace” in onore della celebre varietà Peace (pace), creata da Meilland e conosciuta in Italia come Gioia, il roseto è stato accolto con grande entusiasmo dai cittadini: non solo per la sua bellezza, ma anche perché permette agli anziani ospiti della casa di cura di incontrare bambini che ci vanno a giocare, scolaresche in visita guidata, giovani che fanno jogging, adulti in cerca di relax, altre persone anziane che vengono a rilassarsi nelle isole di sosta del roseto, dove è possibile ascoltare anche musica classica in filodiffusione. Così, le passeggiate all'aperto degli ospiti della casa di riposo sono diventate molto più piacevoli rispetto a un tempo.
A novembre 2018 il roseto è stato poi insignito del premio Miglior Terapia non convenzionale da parte di Onda, l'Osservatorio Nazionale sulla salute della donna, grazie al suo percorso multisensoriale è possibile per gli operatori per la casa di cura trattare con efficacia risolutiva i disturbi comportamentali degli ospiti quali agitazione, aggressività e apatia, tramite la stimolazione senso-percettiva con i diversi colori presenti nel roseto, la stimolazione olfattiva grazie al profumo e musicale grazie all'impianto di filodiffusione che accompagna la visita nel parco.
Il giardino è poi un set gettonatissimo per le foto, come pure una “palestra all'aperto” per i visitatori che hanno bisogno di fare riabilitazione: il sentiero che attraversa il parco, lungo 250 metri, ha un tipo di pavimentazione e una pendenza studiati appositamente per questo scopo.
Per la cura e manutenzione del roseto vengono utilizzati rigorosamente solo prodotti biologici e naturali; ogni anno inoltre vengono rilasciate nel roseto, ad inizio della stagione circa 1000 coccinelle che si “occupano” del controllo della “popolazione” degli afidi che solitamente trovano invece dimora sulle piante di rose.
Il sabato mattina il roseto ospita poi solitamente corsi gratuiti di riproduzione delle rose attraverso la talea, mentre l'ultimo week end di maggio fa da cornice alla tradizionale Festa delle rose recise a cui tutti possono partecipare esponendo il proprio fiore che viene giudicato in mostra per tipologia, bocciolo, forma, stelo, foglie e profumo dai massimi esperti nazionali in materia.
La prima festa della “Rosa Recisa” in Italia è stata infatti quella realizzata dalla PRO Monarco l'attuale Pro-Loco Comune di Induno Olona, nel lontano 1913 con oltre 30.000 esemplari di rose recise presentate in mostra per l'occasione. famiglia cristiana
Giusi Galimberti
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