Incendi in Australia, la maxi evacuazione dalla spiaggia che sembra un film di guerra
Emergenza roghi
Le immagini fotografiche che arrivano dalla spiaggia di Mallacoota, dietro la quale si intravede uno dei fronti di fuoco che da settimane stanno sconvolgendo l’Australia, sembrano quelle di un kolossal bellico. Siamo davanti a un’operazione di evacuazione, messa in atto dall’Esercito e dalla Marina, gigantesca. Navi militari e persino mezzi da sbarco stanno raccogliendo dalla spiaggia gli sfollati che hanno lasciato in fretta e furia, se non di corsa, le case divorate e distrutte nei roghi. Famiglie che si sono ammassate a riva sperando di non essere raggiunte — nella sottile striscia di arenile — dalle fiamme.
Un colore che sta tra l’ocra e il grigio. Le foto hanno tutte un colore che sta tra l’ocra e il grigio, un misto di fuliggine e riverberi del fuoco che si staglia all’orizzonte. A pensarci, sembra lo scenario del film «Dunkirk», il capolavoro di Cristopher Nolan sul mastodontico reimbarco delle truppe inglesi dalla spiaggia francese sulla Manica che era sotto il tiro dei tedeschi. Il soccorso è in atto da qualche ora. Una nave da sbarco della Marina australiana — la HMAS Choules — ha gettato l’ancora a Mallacoota soccorrendo gli abitanti intrappolati sulla battigia dalla vigilia di Capodanno. Gli aerei militari hanno anche lavorato con squadre di emergenza per rilasciare aiuti di soccorso in aree isolate. Il bilancio è drammatico: nei giorni scorsi da queste parti almeno 20 persone sono morte, dozzine sono scomparse e quasi 500 case sono state distrutte, in una situazione di incendi in atto da mesi e che ha devastato un’area circa il doppio del Belgio.
La «più grande evacuazione di persone di sempre». Ma con temperature che dovrebbero aumentare di nuovo sopra i 40 gradi Celsius (104 Fahrenheit) sabato, lo stato di emergenza è stato dichiarato in gran parte del sud-est dell’Australia densamente popolato. Migliaia di residenti e turisti hanno accolto gli inviti a lasciare una zona costiera di 300 chilometri (190 miglia), con file di auto che si estendono verso Sydney e Canberra. Un autista ha detto all’AFP che ci sono volute tre ore per percorrere solo 50 chilometri (30 miglia). Il ministro dei trasporti del Nuovo Galles del Sud, Andrew Constance, l’ha definita la «più grande evacuazione di persone fuori dalla regione di sempre».
di Alessandro Fulloni - Corriere.it
Commenti dei lettori
NON CI SONO COMMENTI PER QUESTO ARTICOLO
Lascia tu il primo commento
Lascia il tuo commento
la cripta
di San Francesco
Rivista
San Francesco