La forza della piccola Greta Thunberg nel libro di Valentina Giannelli
É un modello straordinario per milioni di ragazzi; una ragazza che ha studiato, che studia, che ascolta la scienza
di Domenico MarcellaIncontriamo Valentina Giannelli, una collega giornalista che vive a Hong Kong. Occupandosi a tempo pieno di questioni giovanili e ambientali, Valentina è autrice del volume – edito da Centauria – “Il mio nome è Greta - Il manifesto di una nuova Nazione, quella verde, quella dei ragazzi di tutto il mondo”. Supportata dalle illustrazioni di Manuela Marazzi, il libro altro non è che un punto di incontro, di scambio e di conversazione tra le generazioni cadute e quelle che, spronate dalla forza nonviolenta di Greta Thunberg, hanno deciso di scendere in piazza per difendere il Pianeta.
Valentina, scrivere un libro per spiegare ai più piccoli il manifesto ecologista di Greta è un atto d'amore. Com'è nata l'idea?
Esattamente dall'amore grande che provo per i miei bambini e per cercare di rispondere con accuratezza scientifica ma con parole semplici alle loro domande, alle loro preoccupazioni sul futuro loro e del pianeta. Greta ha risvegliato la coscienza collettiva, oltre i confini, e ha richiamato l'attenzione dei più piccoli: era il momento che anche loro avessero delle risposte chiare, ma anche piene di speranza nelle possibili azioni che possiamo tutti mettere in atto per cercare di risolvere il problema.
Il libro è uscito proprio nei giorni in cui Greta si trovava a Roma. E non sono mancate le critiche, ovviamente. Abbiamo letto di tutto: ecologismo da camerata, rompiballe e perfino derisioni e voglia di stenderla sotto le ruote della macchina. Cosa ha innescato questa ragazzina nelle menti di chi la contesta in maniera così violenta?
Credo che alcuni di coloro che dovrebbero fare informazione e chi ha la responsabilità delle decisioni importanti, molti dei nostri politici, abbiano reagito sentendosi forse in difetto rispetto alla responsabilità che da tempo avrebbero dovuto avere nel dire le cose come stanno: che il problema è reale e che bisogna agire subito. A volte, sentirselo ricordare può non fare piacere e le reazioni possono essere anche basse, come purtroppo è accaduto. Ma la maggioranza della stampa e dei leader ha comunque accolto la voce seria e allarmata di questa bambina straordinaria.
Le regole dovrebbero rendere il mondo migliore, vivibile. Greta è una disubbidiente nonviolenta rispettosa delle regole. Un'adolescente modello, visto che a quella età a ribellione sprona a reagire in maniera diversa.
É un modello straordinario per milioni di ragazzi; una ragazza che ha studiato, che studia, che ascolta la scienza, che si appassiona alla causa e che si espone per risvegliare le coscienze, incurante delle critiche, con coraggio.
A proposito d adolescenza. il 7 luglio 2007, molti di noi hanno partecipato al concerto del Live Earth di Londra. Non siamo però riusciti a dirottare le insane abitudini di impatto. Cosa non ha funzionato?
Fino a oggi ci sono state certamente iniziative lodevoli, ma è forse mancato un forte simbolo di unione, che sicuramente Greta ha portato, e che nel libro abbiamo voluto identificare con la cosiddetta Green Nation: i ragazzi di tutto il mondo uniti nel rispetto della scienza e nella voglia di cambiare il mondo in meglio.
Nel libro esponi tutte le vie da percorrere per fare la differenza.
Diciamo quelle principali. Ci sono tantissime soluzioni che, fortunatamente, si stanno mettendo in atto anche a piccole dosi in tutto il mondo. Speriamo che questa ondata di risveglio collettivo aiuti a fare sistema e ad amplificare l'effetto di coloro che mettono in pratica le soluzioni e che ne ricercano di nuove.
Un numero sempre maggiore di multinazionali sta prendendo coscienza dell'impatto devastante della plastica sul pianeta. Qualcosa si muove?
É inevitabile. I numeri, i dati di fatto non possono più essere ignorati. Nessuna multinazionale ha interesse di dimostrare il contrario.
Il surriscaldamento del globo è la più grande minaccia mai affrontata. Avrà conseguenze inimmaginabili. Si preannunciano catastrofi climatiche per il 2050. Siamo ancora in tempo?
Secondo la scienza dobbiamo invertire la proporzione tra combustibili fossili ed energie rinnovabili entro il 2030, tirando il freno a mano, per far si che l'inerzia con cui il pianeta si sta surriscaldando si fermi a +1,5 gradi centigradi e il cambiamento si arresti a livelli accettabili di gestione delle conseguenze.
Per concludere, perché leggere il tuo libro?
Spero per cominciare a capire il tema partendo dalle fondamenta, scientifiche, e per continuare a informarsi presso le fonti autorevoli -quelle della scienza- per cambiare il proprio stile di vita e per chiedere ai nostri governanti di prendere le misure necessarie.
Domenico Marcella
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