LA NOSTRA FORESTERIA PER ACCOGLIERE MIGRANTI. L’ITALIA BUONA CHE PENSA AL FUTURO
Intervista al Presidente del gruppo Saxa Gres che ha messo a disposizione alcune camere per i migranti
di Roberto Pacilio
Abbiamo intervistato Francesco Borgomeo, Presidente del gruppo Saxa Gres, in merito agli eventi delle ultime settimane che hanno portato alla chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto e ad una iniziativa che ha preso, con la sua azienda, nei confronti dei migranti.
Ci racconta cosa ha pensato di fare dopo gli eventi degli ultimi giorni?
Ho letto le notizie drammatiche in merito al Cara di Castelnuovo di Porto e conoscendo i giovani della cooperativa Auxilium ho pensato che sarebbe stato il caso di mettermi a disposizione. Così mi sono messo in contatto con loro dando disponibilità ad accogliere nella foresteria della nostra azienda una famiglia o due giovani richiedenti asilo. Magari dopo avergli dato un tetto si potrebbe pensare ad un percorso di inserimento lavorativo nella nostra azienda. Questa proposta ha trovato disponibilità ed entusiasmo da parte di Auxilium e adesso siamo in attesa di ricevere istruzioni.
Un’Italia buona che accoglie esiste ancora?
Dovrebbe essere un obbligo come persone, come cristiani, ma soprattutto come italiani. Non dobbiamo dimenticare che siamo un popolo di migranti. Dovremmo farcelo raccontare dai nostri genitori cosa sono stati gli italiani nel mondo. Non dovremmo avere atteggiamenti di chiusura. Anche noi siamo stati accolti a suo tempo. La storia insegna e dovremmo essere bravi a non dimenticare.
Dove sta andando la nostra società?
Penso che la politica confonde il popolo con la folla. Quando chiesero: Gesù o Barabba, la folla rispose Barabba. Se il popolo lo fomenti e lo porti ad ascoltare la sua pancia e i suoi istinti peggiori è chiaro che diventa folla. Si sta lucrando su questo comportamento, pericoloso per tutti. Non si costruisce così il futuro, bisogna avere un senso di equilibrio anche perché non esistono italiani contro stranieri. È evidente che quello dei migranti è un tema europeo e l’Italia non se ne può fare carico da sola. Ma è davanti agli occhi di tutti che il nostro Paese si sta svuotando dal punto di vista demografico. L’Istat in una ricerca ha evidenziato come nel 2050 metà del centro sud sarà senza popolazione. Già si vedono paesini abbandonati e quindi l’accoglienza potrebbe essere una forma di recupero di intere aree del nostro territorio.
Roberto Pacilio
Redazione online
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