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La triplice alleanza di pace

Francesco: 'i cristiani non facciano proselitismo o reclutamento, ma siano esempio, siano poli di attrazione'

di Enzo Fortunato
Credit Foto - Alberto Pizzoli / AFP

In Marocco si è completato il triplice passo francescano. Ultima delle tre tappe nel mondo musulmano - la prima in Egitto, la seconda negli Emirati Arabi - la visita di papa Francesco è stata la rappresentazione di come testimoniare e di come essere presenti tra i fedeli dell'altra grande religione monoteista del mondo.

Negli Emirati la firma del documento sulla fratellanza umana aveva rappresentato l'idealità della fraternità e dello stare insieme. E in Egitto papa Francesco aveva ricordato il gesto dell'incontro di san Francesco con il Sultano a Damietta. Oggi, in Marocco, si completa l'asse per il dialogo con il mondo musulmano e con l'Oriente, in tutte le sue sfaccettature.

Papa Francesco lo ha detto esplicitamente nella celebrazione nello stadio di Rabat ieri pomeriggio, con circa 10mila cristiani, una piccola porzione del popolo marocchino, meno dell'uno per cento nel paese. Francesco ha richiamato il valore della testimonianza e della misericordia in modo esplicito: "i cristiani non facciano proselitismo o reclutamento, ma siano esempio, siano poli di attrazione".

È proprio questo il valore della testimonianza: una persona attrae quando testimonia professando ciò in cui crede. Ed il Papa, nel corso della messa, su questo tema è tornato molte volte, ricordando che i cristiani non sono reclutati dal Signore, ma amati.

Sabato, nel ricevere papa Francesco, il re del Marocco, Mohammed VI, ha sottolineato un punto chiave: ha detto che il terrorismo e il fanatismo non si combattono con le armi, ma con l'educazione. Affermazione che sta facendo discutere e riflettere l'intero mondo musulmano, mettendo con le spalle al muro un radicalismo che non fa parte della fede. È forse questo il motivo per cui il mondo cristiano ha guardato con attenzione a due re: ad Assisi, venerdì scorso, ad Abdullah II , qui a Mohammed VI. E tutto ciò con una retrospettiva francescana: in Assisi, accanto al fragile corpo di san Francesco; qui in Marocco nella terra bagnata dal sangue dei protomartiri francescani 800 anni fa.

Una pagina di passione e di cuore, quella dei primi martiri francescani, che il Santo di Assisi ha voluto maturasse con accanto la ragione. E infatti papa Bergoglio ha citato continuamente l'Assisiate durante i suoi ultimi viaggi, ricordando ai popoli di fede musulmana le sue parole: "se predicate fatelo con la vita, prima ancora che con le parole. E se testimoniate, non recluterete". Perché proprio ora? I documenti firmati rappresentano le armi della pace e della lotta al terrorismo.

Enzo Fortunato



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