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Le questioni sul tavolo del Consiglio Europeo

Dalla Siria alla Bce, molti i temi trattati ieri e oggi a Bruxelles

di Mario Scelzo
Credit Foto - Ansa

È in corso di svolgimento in queste ore a Bruxelles il Consiglio Europeo, l’organo che riunisce i capi di Stato o di Governo degli Stati membri della Unione Europea. Molti i temi in discussione tra i leader del continente, dalla Brexit alle politiche migratorie, dal bilancio dell’Unione alla questione turco/siriana, dalla nomina del Presidente della Bce senza tralasciare le eventuali adesioni di nuovi paesi al comune cammino europeo. Prima di tutto, alcune sottolineature. Quella in corso è l’ultima riunione per Donald Tusk, presidente attualmente in carica, prima di passare il testimone al presidente eletto, il belga Charles Michel. Anche guardando in casa nostra, si tratta del “battesimo europeo” del governo giallorosso: il premier Conte è figura ben conosciuta ed apprezzata nei palazzi di Bruxelles, ma come è noto è cambiata la maggioranza parlamentare che lo sostiene. Ultima notazione, l’attuale riunione si svolge in una fase di transizione tra la Commissione Juncker e quella Von der Leyen, che si insedierà in maniera ufficiale a partire dal prossimo 1 Novembre.
Andiamo con ordine:

BREXIT
Dopo mesi di tensioni ed estenuanti trattative, sembra finalmente esserci un accordo tra Gran Bretagna ed Unione Europea per quanto riguarda la Brexit (ricordiamo che in assenza di accordo, scatterebbe dal 31 Ottobre la cosiddetta “Hard Brexit”, una sorta di uscita senza paracadute). “Questo accordo è il frutto di un lavoro di squadra, garantisce sicurezza e diritti ai cittadini europei e britannici, perché la loro incertezza è durata troppo a lungo”. Così Michel Barnier, capo negoziatore per la Brexit in conferenza stampa dopo la conclusione delle trattative con il Regno Unito. Tutto risolto? E’ ancora presto per dirlo, soprattutto perché l’accordo in questione dovrà essere ratificato dalla Camera dei Comuni britannica, ed al momento non sembra esserci una maggioranza favorevole all’accordo. Se anche Londra dovesse dare il via libera, sarebbe necessaria poi una successiva votazione da parte del Parlamento di Bruxelles. In sintesi, passi avanti ma ancora nessuna certezza.

IMMIGRAZIONE
Anche a causa dei numerosi argomenti di stringente attualità, si pensi solo alla Brexit ed alla questione turco/siriana, l’argomento immigrazione non ha trovato molto spazio nelle discussioni tra i leader. Ci limitiamo a segnalare una dichiarazione del nostro premier, il quale ha dichiarato: "…dobbiamo considerare che il problema dei flussi migratori è una delle partite più importanti e delle priorità della cassa comune europea. Sicuramente noi siamo per il rafforzamento del Trust Fund per l’Africa".

BILANCIO
Senza entrare troppo nel dettaglio, il Consiglio europeo ha iniziato uno scambio di opinioni su questioni chiave legate al prossimo Quadro finanziario pluriennale (la dotazione complessiva, le risorse da assegnare alle diverse politiche, le risorse proprie, le condizionalità e gli incentivi), ed ha successivamente invitato la presidenza finlandese a presentare uno schema di negoziato completo di cifre prima del Consiglio europeo di dicembre 2019.

BANCA CENTRALE EUROPEA
Il Consiglio europeo ha nominato formalmente Christine Lagarde presidente della Banca centrale europea per un periodo non rinnovabile di otto anni. Lagarde sostituirà il presidente uscente, l'italiano Mario Draghi, dal primo novembre 2019. Lagarde, ex ministro delle Finanze francese e direttore esecutivo uscente del Fondo Monetario Internazionale, era stata ritenuta adatta a ricoprire il nuovo ruolo dal Consiglio europeo il 2 luglio scorso, e il Consiglio Ecofin ne aveva raccomandato formalmente la nomina il 9 luglio 2019. Il Parlamento europeo e la Banca centrale europea hanno espresso i loro pareri favorevoli, indirizzati al Consiglio europeo, rispettivamente il 17 settembre 2019 e il 25 luglio 2019.

TURCHIA/SIRIA
"L'Ue condanna l'azione militare unilaterale della Turchia nel Nord-Est della Siria, che causa sofferenze umane inaccettabili, compromette la lotta contro Da'esh (lo Stato islamico) e minaccia pesantemente la sicurezza europea", Lo si legge nelle conclusioni approvate dal Consiglio europeo, eppure, aldilà delle dichiarazioni ufficiali, molti osservatori concordano nel valutare la posizione europea troppo morbida ed in fondo poco rilevante, specie di fronte all’attivismo diplomatico e/o militare portato avanti da Trump e Putin.

ADESIONE NUOVI PAESI
In maniera abbastanza inaspettata, la Francia ha posto il diritto di veto in merito alla ipotesi di allargamento dell’Unione all’Albania ed alla Macedonia. Il Presidente francese Macron tiene il punto e continua a chiedere di riformare prima l'intera macchina decisionale Ue per dare all'allargamento maggiore credibilità, la sua rigidità però è stata criticata da molti paesi tra cui l’Italia. Il Premier Conte ha parlato di "un errore storico, è andata male", ed ha aggiunto che "non era necessario aprire, sarebbe bastato avviare la procedura. Sono molto vicino all'Albania e alla Macedonia del Nord".
Il prossimo Consiglio Europeo è fissato per il 12 e 13 dicembre, c’è però la concreta possibilità di un consiglio straordinario per il prossimo 27 Ottobre in caso di ratifica da parte del Parlamento Britannico dell’accordo sulla Brexit.


Mario Scelzo

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