Libera. La mafia contagia anche il Nordest: quest'anno la manifestazione a Padova
E' ormai tutto pronto, a Padova, per ospitare la ventiquattresima Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che quest anno – come sempre, il 21 marzo - l'associazione Libera ha voluto non solo incentrare sull'urgenza di una piena realizzazione della giustizia sociale ma anche estendere a tutto il Nordest, territorio ambitissimo dalla criminalità mafiosa grazie alla sua ricchezza, la sua posizione geografica “lontana dal centro” e la sua scarsa capacità di guardarsi dentro e di percepire la presenza di un «cancro ormai disseminato anche al Nord e proiettato nel Nord Europa», come lo ha definito il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti.
Il Triveneto è infatti la macro-regione più agiata e dinamica d'Italia ma è anche una di quelle aree in cui la consapevolezza della presenza mafiosa al suo interno continua a essere più debole, quasi asfittica, e dove pure la percezione della diffusione della corruzione è decisamente sottostimata: il recente rapporto nazionale Liberaidee, frutto di una ricerca realizzata per mezzo di più diecimila questionari in tutta Italia (939 in Veneto) e oltre cento interviste alle associazioni di categoria, ha svelato come il 43% dei veneti ritenga “marginale” la presenza mafiosa nella propria zona e il 44% avverta la corruzione come “abbastanza presente”.
«Per i veneti la mafia è percepita come fenomeno globale ma sotto casa nessuno la vede», ha commentato Roberto Tommasi, referente veneto di Libera, «è chiaro che per troppo tempo il fenomeno è stato sottostimato rispetto agli interessi economici e alla ricchezza che ci sono nel territorio». Una sottovalutazione che ha a lungo coinvolto le istituzioni del Nordest consentendo in questo modo alle mafie, specialmente alla 'ndrangheta e alla camorra, di espandere la loro presenza e di acquisire potere. Riciclano e reinvestono i capitali illeciti, controllano il sistema delle concessioni, delle autorizzazioni, degli appalti, dei servizi pubblici e dei rifiuti e, inoltre, allacciano rapporti di scambio con imprenditori e professionisti locali, come hanno dimostrato nelle scorse settimane anche le tre maxi operazioni coordinate dalla Dda veneta che hanno tratto in arresto una novantina di persone tra cui il sindaco di Eraclea, accusato di voto di scambio con il clan dei Casalesi, e un imprenditore della terraferma veneziana, sospettato di aver chiesto favori all'esponente di una 'ndrina radicata da trent' anni nella provincia di Verona. «Padova è stata scelta quale piazza principale di questa edizione della Giornata della memoria e dell'impegno per portare all'attenzione dell'opinione pubblica il tema della presenza mafiosa nel nostro territorio e per dare valore al lavoro per il bene comune che da anni svolgono molte realtà locali», ha spiegato Marco Lombardo, responsabile di Libera Padova. «Ci aspettiamo una invasione festosa della città da parte di ventimila persone e di moltissimi studenti: fino ad oggi abbiamo raccolto l'adesione di oltre cento scuole di tutto il Triveneto, della Lombardia, del Piemonte e della Puglia».
Anticipato dalla veglia di oggi (mercoledì 20 ndr) alle 18, alla Basilica del Santo, per ricordare le persone assassinate dalla criminalità organizzata, la giornata di giovedì inizierà alle 9 con un corteo che da Piazzale Boschetti arriverà in Prato della Valle dove, alle 11, verranno letti i nomi delle vittime innocenti e alle 12 ci sarà l'intervento di don Ciotti. Per il pomeriggio sono previsti otto seminari tematici in altrettante sale cittadine. Per info: Libera
Monica Zornetta, Avvenire
Commenti dei lettori
NON CI SONO COMMENTI PER QUESTO ARTICOLO
Lascia tu il primo commento
Lascia il tuo commento
la cripta
di San Francesco
Rivista
San Francesco