NOTIZIE > attualita

Milano, porte aperte a mamme e bambini

Credit Foto - Arché Onlus

Lucia è una donna di 32 anni ed è mamma di Chanel. È arrivata ad Arché poco dopo aver saputo di essere incinta. Il suo compagno, appena appresa la notizia, l’aveva lasciata e Lucia era andata in crisi. Un crollo emotivo forte, una profonda depressione, che le fece perdere anche il lavoro. «Quando è nata Chanel – racconta – ci siamo ritrovate sole. Passavo lunghe giornate a piangere e a dormire e intanto la piccola cresceva senza di me. Quando aveva cinque anni ci hanno sfrattate e siamo finite in mezzo a una strada. Poi siamo arrivate ad Arché: qui è ricominciato tutto». Dopo il suo arrivo ad Arché, Lucia è stata affiancata a un’educatrice.

Lentamente, grazie al supporto di tutti gli operatori, ha recuperato la serenità: «Ho capito che avevo la forza per rimettermi in piedi – racconta - È stato faticoso ma volevo farcela! Ora ho un nuovo lavoro come aiuto barista e insieme ad Arché stiamo cercando un’abitazione dove Chanel e io possiamo essere finalmente una famiglia». Questa è la storia di Lucia, una mamma che, grazie al suo impegno, è tornata a sorridere.

La Onlus Arché è stata fondata da padre Giuseppe Bettoni e opera a Milano dal 1991. Nacque quasi tre decenni fa, durante l’epoca dell’emergenza dell’HIV dei bambini: l’eroina era una piaga diffusa tra i giovani, molti di loro erano genitori e sieropositivi e, a loro insaputa, trasmettevano la malattia ai figli. La scienza non aveva ancora fatto i passi da gigante che ha fatto ai giorni nostri: non esistevano terapie per gestire l’HIV che, troppo spesso, mieteva vittime.

Padre Giuseppe Bettoni era un giovane parroco di Milano e fu il primo, in città, ad avere il coraggio di radunare intorno a sé un gruppo di fedeli per affrontare il problema: insieme a loro, avvicinò le famiglie di genitori tossicodipendenti e le aiutò, anche nella cura dei bambini. Molti, purtroppo, ne seppellì. Poi l’emergenza dell’HIV venne meno, i farmaci antiretrovirali fecero il loro ingresso e impedirono la trasmissione verticale del virus. Ma Arché non abbandonò la sua missione: cominciò a dedicarsi alle mamme e ai bambini che stavano vivendo un momento di difficoltà.

Donne maltrattate, donne in emergenza abitativa o lavorativa, donne con fragilità personali che avevano bisogno di una mano per accudire i loro bambini. A Milano, Roma e San Benedetto del Tronto. La prima comunità educativa fu fondata nel centro del capoluogo lombardo nel 1997. Nel 2014 aprì invece la seconda comunità, CasArché, che si trova ancora oggi a Quarto Oggiaro, a Milano.


Un percorso iniziato più di 25 anni fa, quello di Arché, e che continua: a dicembre è stata posata la prima pietra della Corte di Quarto, un nuovo edificio che sarà costruito accanto a CasArché. L’edificio ospiterà 14 appartamenti per nuclei mamma/bambino che arrivano da precedenti percorsi comunitari, mentre al pianterreno ci saranno spazi comuni per attività aperte e connesse al territorio.

«Crediamo che il benessere collettivo derivi dalla ricchezza delle relazioni tra le persone, dalla vicinanza, dal mutuo supporto, dalla coesione sociale – ha detto padre Giuseppe Bettoni, fondatore e presidente di Arché -Solidarietà è la parola chiave: perché la solidarietà è una responsabilità di tutti, è una necessità ed è un requisito fondamentale per uno sviluppo sostenibile e una miglior qualità di vita».



Commenti dei lettori



NON CI SONO COMMENTI PER QUESTO ARTICOLO

Lascia tu il primo commento

Lascia il tuo commento

Nome (richiesto):
Email (richiesta, non verrà mostrata ai visitatori):
Il tuo commento(Max. 300 caratteri):
ACCONSENTO NON ACCONSENTO
al trattamento dei miei Dati personali per le finalità riportate nell'informativa, al fine esclusivo di contattare l'utente per sole ragioni di servizio, legate all'evasione delle sue richieste (pubblicazione commenti)
Organo ufficiale di Stampa della Basilica di San Francesco d'Assisi
Custodia Generale Sacro Convento
© 2014 - tutti i diritti riservati
Contatti | Credits