Politecnico di Torino, è in parrocchia il nuovo spazio per universitari fuorisede
Nella giornata in cui gli studenti universitari di apprestano a dare battaglia al nuovo McDonald’s che aprirà a pochi passi da Palazzo Nuovo, battaglia nata per denunciare la mancanza di aree in cui studiare per colpa di privati che ottengono spazi dentro l’ateneo o in ex strutture dell’Edisu, una nuova aula studio in città arriva proprio grazie a un privato molto particolare.
Gestita dai frati
Ad aprirla, infatti, sono stati i frati francescani della parrocchia San Bernardino di via San Bernardino 11. Tanti spazi e un orario di apertura simile a quello delle omologhe strutture dell’Università e del Politecnico (è aperta dalle 9 e 30 alle 22 e 30) vogliono rendere l’aula studio un punto di ritrovo aperto a tutti ma specialmente ai fuorisede.
«È anche grazie a loro che abbiamo deciso di aprirla - spiega frate Dario -. Noi frati siamo arrivati in questa parrocchia tre anni fa e subito ci siamo accorti che a messa venivano molti giovani. Erano quasi tutti studenti fuorisede del sud che studiavano al vicino Politecnico e vivevano nelle residenze di zona San Paolo. Li abbiamo coinvolti nella preparazione della messa, che organizzano anche loro ritrovandosi il venerdì, e abbiamo iniziato a fare anche noi una funzione per gli universitari la domenica alle 18».
L’aula studio
Da lì, poi, l’idea di creare anche un luogo in cui far studiare i ragazzi. «In tanti ci parlavano della mancanza di spazi, delle aule sempre piene in cui era difficile trovare un posto. Allora ci è venuta l’idea di mettere a disposizione la nostra parrocchia per creare un’aula studio - continua il frate -. La nostra idea è fare in modo che diventino presto così autonomi da poterla anche auto-gestire».
«Lo spazio di San Bernardino non è solamente un tavolo ed un po’ di silenzio ma la possibilità di tessere relazioni e di affrontare il tempo dell’università insieme - afferma don Luca Peyron, responsabile della pastorale universitaria della diocesi -. Noi tentiamo, tassello dopo tassello, di aggiungere nuovi approdi che permettano ai giovani di navigare verso il loro futuro con maggiori certezze e sicurezze: luoghi, occasioni di incontro, persone». (Federico Callegaro - La Stampa)
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