Reco2, la startup che trasforma i vecchi copertoni in pavimenti
L'impresa di quattro giovani ha già ricevuto premi e riconoscimenti
di Domenico MarcellaNel 2017 Desirée Farletti, all’epoca studentessa di ingegneria meccanica all’università di Cassino, si trova davanti a un ammasso acre di copertoni in fiamme, nei pressi del suo paese, Pontecorvo, in provincia di Frosinone. Senza voltarsi con indifferenza dall’altra parte, Desirèe, il fratello Tommaso, Daniele Nora e Luca Spiridigliozzi decidono di far parte in maniera concreta della soluzione e non del problema. Nasce così Reco2, una start-up estremamente innovativa che attraverso un’attività di riciclo mirato – di vetro, scarti di acciaierie e pneumatici fuori uso – produce pavimentazioni eco-sostenibili per interni ed esterni. «Il riciclo degli pneumatici era fermo ai tappetini antiurto, comunemente usati per le attività sportive o ricreative; noi abbiamo pensato a un’alternativa», ci dice Daniele Nora.
Il metro di paragone è sempre la classica mattonella in ceramica
«Sì. I nostri prodotti, però, cuociono a 80 gradi, non a 1200 come quelli in ceramica. Questa sostanziale differenza permette un notevole risparmio di energia elettrica, e una riduzione delle emissioni di CO2 pari al 90%».
Il vostro è un connubio perfetto fra passato e futuro, ribadito ulteriormente dal concetto di unicità
«Essendo un prodotto colabile nello stampo, ogni pezzo è effettivamente diverso dall’altro. Il dettaglio non trascurabile, però, è la totale assenza di vernici. I colori impiegati sono quelli del prodotto al naturale, non vi è alcuna alterazione estranea. La tonalità varia in base alla percentuale del materiale somministrato. La miscela è composta da un 20% di parte liquida, da un 50% di vetro, e da un 30% di scarti di acciaieria. C’è poi una minuscola percentuale che varia da miscela a miscela favorendo delle caratteristiche differenti. Con gli scarti per cotto, per esempio, il prodotto ultimato tende al rosso: con gli pneumatici, invece, è decisamente più scuro».
Reco2 ha tutte le carte in regola per diventare un’eccellenza italiana. Lo dimostrano i premi e i riconoscimenti
«Il nostro è un percorso che ci sta dando molte soddisfazioni, è vero. Nel mondo delle start-up, siamo una realtà molto conosciuta e appezzata. Sono dettagli che alzano il morale e ci rendono orgogliosi. Il nostro più grande sogno, però, è quello di riuscire ad avviare a breve un impianto di produzione più elevato nella zona di Frosinone. Un scelta non casuale poiché da tempo quest'area è stata classificata in crisi industriale. Ripristineremo dei vecchi stabilimenti di aziende chiuse per creare qualcosa di solido che possa far bene all’ambiente e dare la possibilità di creare nuovi posti di lavoro. L’impresa è ardua, ma l’entusiasmo ci permetterà di raggiungere il traguardo».
Domenico Marcella
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