San Ferdinando. Nuovo rogo nella tendopoli, muore un giovane
Nella baraccopoli viveva da tre mesi, per la raccolta degli agrumi
di Antonio Maria Mira
Si chiamava Moussa Ba, e non Aldo Diallo come era stato detto in un primo momento. Aveva 29 anni e veniva dal Senegal. Nella baraccopoli viveva da tre mesi, per la raccolta degli agrumi, come gran parte degli immigrati presenti ma non riusciva a lavorare anche perchè il suo permesso di soggiorno per motivi umanitari non gli era stato rinnovato, probabilmente per alcuni piccoli precedenti penali. Attualmente sono almeno 1.500 gli immigrati presenti, oltre ad altri 500 nella nuova tendopoli creata nel 2017 e circa 200 in una tendopoli più piccola predisposta dopo un altro incendio. Il ragazzo dormiva in una piccola roulotte, praticamente un rottame, in mezzo a baracche in plastica e legno.
Le fiamme sarebbero partite da un bracere all'interno di una di queste. Nella baraccopoli non c'è, infatti, corrente elettrica staccata quando è nata la nuova tendopoli. Era circa mezzanotte e il fuoco si è rapidamente propagato distruggendo una trentina di baracche nella zone più esterna dell'insediamento, verso la strada.
Solo il rapido intervento dei vigili del fuoco che hanno lì un presidio fisso, ha evitato danni maggiori. In un primo tempi si è temuto per altri due ragazzi che poi sono stati ritrovati. Per Aldo Diallo invece non c'è stato nulla da fare. I suoi resti sono stati trovati in mezzo a quello che restava della roulotte completamente distrutta. Ricordiamo che nel 2018 sono stati ben tre gli incendi. Nel primo, il 27 gennaio, che aveva distrutto gran parte delle baracche, era morta la giovane nigeriana Becky Moses, 26 anni. Il 2 dicembre, sono bruciate solo due baracche.
In una venne trovato morto Suruwa Jaiteh, appena 18 anni, del Gambia. Il 31 dicembre malgrado il rapido intervento dei vigili del fuoco erano andate distrutte una quindicina di baracche e oltre cento immigrati avevano perso tutto, riparo, i pochi effetti personali, i documenti. Altri tre incendi, solo con feriti ma con centinaia di baracche incenerite, c'erano stati il 20 aprile e il 7 dicembre 2016, e il 2 luglio 2017. Dopo quest'ultimo era stato accelerato il trasferimento nella nuova e efficiente tendopoli. Ma non è bastata. La baraccopoli come dopo ogni incendio è rinata dalle sue ceneri. (Avvenire).
Antonio Maria Mira
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