Suora indiana: Felici per l’Oscar a un film sul tabù delle mestruazioni
di Nirmala Carvalho
“Siamo molto felici” per l’Oscar assegnato questa notte a Los Angeles al film-documentario “Period. End of Sentence”. È quanto afferma ad AsiaNews sr. Liza Ignatius, ginecologa all’Our Lady of Graces Hospital di Sardhana, nell’Uttar Pradesh. Secondo la suora, che da anni si occupa di igiene femminile nei villaggi rurali dell’India, la vittoria della statuetta “è una buona notizia per noi che serviamo le donne povere nelle zone rurali. Questo ci aiuterà a migliorare le nostre iniziative in favore dell’igiene delle donne”.
Il documentario, disponibile su Netflix, è della regista americano-iraniana Rayka Zehtabchi. Racconta le difficoltà di sette donne indiane che lavorano in una piccola fabbrica di assorbenti sanitari, dal momento che il loro impiego è considerato inaccettabile. In molte zone dell’Asia infatti il ciclo mestruale è un tabù: in Nepal esistono ancora delle capanne dove vengono confinate le donne che hanno appena partorito e quelle con il ciclo; in India in molti templi indù è vietato l’ingresso a tutte le donne in età fertile (dai 10 ai 50 anni).
Sr. Liza racconta: “Le mie pazienti sono molto povere e provengono dai villaggi rurali. Noi organizziamo con regolarità programmi e corsi sulle questioni femminili, come l’igiene nel periodo mestruale. L’ospedale è al servizio dei più poveri tra i poveri”.
L’Our Lady of Graces Hospital si trova a circa 30 km dalla città di Meerut. La clinica nasce circa 30 anni fa su iniziativa della Congregazione delle suore francescane di Nostra Signora delle Grazie (Fslg), di cui fa parte anche la suora ginecologa. A quest’ultima, che lavora qui da 22 anni, si deve lo sviluppo delle cure sanitarie per la maternità e l’infanzia.
Sr. Liza ha trasformato quello che era un semplice dispensario in un ospedale a tutti gli effetti. La religiosa è anche la promotrice del progetto “Mission Karuna 83 - Fslg” che offre ai bisognosi che non possono sostenere i costi delle spese mediche libero accesso a strumenti diagnostici per controllare la pressione del sangue e altri disturbi come il diabete.
Il metodo è semplice: ogni mese le suore volontarie portano i kit per misurare la pressione e il livello di zuccheri in 10 villaggi. Qui, dopo la messa domenicale, vengono allestite delle cliniche mobili per l’accoglienza dei malati bisognosi. Sr. Liza riferisce che l’obiettivo è “essere messaggere del nostro Padre compassionevole, prendendosi cura degli anziani e degli abbandonati, raggiungendo coloro che hanno bisogno di cure mediche, controllando la loro salute e suggerendo a tutti uno stile di vita salutare”. (http://www.asianews.it).
Nirmala Carvalho
Commenti dei lettori
NON CI SONO COMMENTI PER QUESTO ARTICOLO
Lascia tu il primo commento
Lascia il tuo commento
la cripta
di San Francesco
Rivista
San Francesco