Editoriale: Io non Credo, Ci Credo
di Enzo Fortunato
Nella festa dei giornalisti il Papa con il suo messaggio ci ha invitato a comunicare speranza e fiducia. Oggi vorrei condividere con voi un'espressione di un giovane padre di famiglia che mi ha colpito molto: "esistono religiosi che credono e religiosi che ci credono". Questo ragazzo da anni frequenta i salotti della Chiesa: i luoghi di Governo e di rappresentanza; ma anche le cucine della Chiesa: le parrocchie, le periferie e le missioni della Chiesa bella e accanto agli ultimi. Mi è bastata questa suddivisione che si sono aperte nel mio cuore e nel mio animo tante storie presenti in ambedue le realtà.
Oggi propongo a ciascuno di noi il "ci credo" che vogliamo far percepire a coloro che operano nel campo dell'informazione e dei media e che hanno la possibilità di raccontare il "ci credo" come nuovo modo di essere e operare nel campo dell'informazione.
Facciamo nostro in questo giorno lo slogan del patrono dei giornalisti: "se sbaglio voglio farlo per troppa bontà piuttosto che per troppo rigore".
Enzo Fortunato
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