La foto choc. Migranti al confine Usa-Messico, padre e figlia annegati nel Rio Grande
Sono ancora avvinghiati, a faccia in giù, riversi nell'acqua di un canneto sporca di fango
Sono a faccia in giù, riversi nell'acqua di un canneto sporca di fango, trasportati a riva dalla corrente sulla sponda sud del fiume Rio Grande.
Il padre, Óscar con la maglietta nera alzata fino al petto. La figlia di 23 mesi, avvinghiata a lui. Si è infilata dentro la sua t-shirt e con un braccio è aggrappata al suo collo.
La scioccante fotografia della triste scoperta dei loro corpi è stata scattata lunedì dalla giornalista Julia Le Duc e pubblicata dal quotidiano messicano La Jornada. La foto mette in luce i pericoli che affliggono i migranti centroamericani che fuggono dalla violenza e dalla povertà e sperano nell'asilo negli Stati Uniti.
E al tempo stesso riporta alla mente un'altra foto che ha segnato la storia delle migrazioni in Europa: quella del bambino siriano Aylan, con la maglietta rossa e riverso sulla spiaggia di Bodrum. In entrambi i casi la morte è arrivata in un viaggio verso la speranza, verso una vita nuova.
Secondo quanto riferito da Le Duc per La Jornada, Óscar Alberto Martínez Ramírez era molto frustrato perché la sua famiglia originaria del Salvador non era riuscita a ottenere l'asilo dalle autorità degli Stati Uniti.
Domenica ha attraversato a nuoto il fiume con sua figlia, Valeria. Era riuscito a portarla fino alla riva dalla parte degli Stati Uniti e aveva provato a tornare verso sua moglie, Tania Vanessa Ávalos, vedendo suo padre allontanarsi la piccola Valeria si è gettata da sola in acqua. Suo padre a quel punto ha fatto di tutto per tornare indietro e afferrare la mano di sua figlia, ma la corrente li ha spazzati via entrambi.
I. Sol. - Avvenire
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