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Aeroporto di San Francesco, il messaggio del Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Giuseppe Piemontese

La bellezza salverà il mondo!

di Roberto Pacilio

L'evento odierno, inaugurazione e benedizione dell'aeroporto San Francesco d'Assisi credo che rappresenti una data storica, che sarà ricordata a lungo. Non si tratta solo di dare avvio all'attività rinnovata di un porto aereo, dove genti di ogni provenienza o cultura si danno appuntamento per incontrarsi, intravvedersi e ripartire per destinazioni lontane, patrie o luoghi di villeggiatura o di turismo.


Siamo qui per raccogliere le sfide del Terzo Millennio, per dare opportunità di risposte alle domande della gente che vuole viaggiare, volare per conoscere, incontrare, sperimentare, gustare la bellezza che ci circonda e l'amicizia dei popoli. Un aeroporto internazionale che prima di unire regioni lontane del mondo con questa terra meravigliosa, unisce nel nome di San Francesco d'Assisi, l'Umbria, Perugia e Assisi. Sembra che l'antica storia, fatta di gesta gloriose, ma anche di inimicizie e di rivalità, che spesso sono sfociate in conflitti fratricidi con lungo protrarsi di sofferenze e umiliazioni, si concluda nel progetto dell'aeroporto comune.


Oggi si sancisce quasi come un “trattato di pace” per un'era di collaborazione tra città, che si sono osteggiate e temute e che ora vogliono, nel nome di San Francesco, rappresentare un'unica icona della civiltà, della cultura, dell'arte, della pacifica convivenza civile non solo a nome dell'Umbria, di Perugia, di Assisi, ma dell'Italia intera, di cui San Francesco è patrono e alta espressione di santità e di italianità.


Un tempo gli assisani temevano il trafugamento delle sacre Spoglie del loro Santo da parte dei perugini. Oggi, assisani e perugini sono federati, uniti dalla realtà di questo aeroporto, nella presentazione al mondo di San Francesco, della sua spiritualità e dei suoi valori. Una icona, visione della vita, che è insieme vetrina e compito, modello di convivenza e collaborazione e richiamo ai valori della pace, del bene e della santità serafica.


La bellezza salverà il mondo! Sorvolando questo territorio, in fase di atterraggio, una grande emozione prende il viaggiatore nello scorgere in un colpo d'occhio la patria di Francesco e le sue chiese inconfondibili; la colta e nobile Perugia con i suoi palazzi e i suoi templi; l'Umbria, cuore verde e pulsante d'Italia. Auguriamo che l' “alleanza” civile e spirituale odierna possa trovare più ampi spazi di incontro e sviluppo tra cittadini residenti e popoli variopinti che abitano o visiteranno questi luoghi, patrimonio dell'Umanità.


Che tale incontro tra popoli possa mostrare con convinzione e determinazione il desiderio di essere insieme PERUGIASSISI, città della pace e insieme capitale europea della cultura del 2019. A nome di tutti i francescani esprimo l'auspicio che San Francesco d'Assisi protegga quanti sono operatori di pace e di benessere e quanti atterreranno in questo aeroporto e visiteranno questi luoghi benedetti da Dio. I Signore vi dia la pace!


Roberto Pacilio
Redazione online

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