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Cresce l'attesa per il primo tweet del Papa. E i followers di @pontifex sfiorano il milione

di Redazione online

Nel pomeriggio di ieri i followers del Papa hanno toccato quota 920 mila. È probabile, a questo punto, che da oggi, quando il primo 'cinguettìo' di Benedetto XVI sarà in rete dopo l'udienza generale, si assisterà a un nuovo forte incremento di seguaci di Ratzinger su twitter, il che dovrebbe consentire all'account del Papa (@pontifex) di raggiungere e superare quota un milione.

In realtà è più corretto parlare di account al plurale, perchè in effetti sono ben otto gli indirizzi twitter di Benedetto XVI per altrettante lingue, compreso l'arabo. A farla da padrone sono ancora i followers di lingua inglese che si attestano intorno ai 620mila, al secondo posto il gruppo di lingua spagnola, circa 143mila followers, quindi, gli italiani con 87mila. Molto staccati gli altri gruppi, compresi francesi, tedeschi e polacchi, oltre ai portoghesi e ai followers di lingua araba, che comunque sono più di 6mila. Considerato che il Papa, senza aver fatto neanche un tweet, è sul social network da pochi giorni, il risultato è più che buono.

A proposito di questa nuova iniziativa intrapresa dalla Santa Sede, padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica e grande esperto del web e della comunicazione online, ha detto alla Radio Vaticana: "Intenderei questa presenza (su twitter, ndr), come una presenza 'normale': oggi è chiaro che la comunicazione non coincide più con la semplice trasmissione di un messaggio, ma con la condivisione di questo all'interno di reti sociali".

"E nel Magistero di Benedetto XVI sulle comunicazioni - spiega il gesuita - questo elemento è un elemento chiave, da leggere molto bene. La Chiesa sa che oggi i messaggi di senso passano attraverso i network sociali, che sono dei veri e propri 'luoghi di senso', dove la gente condivide la vita, i desideri, le impressioni, le domande, le risposte". La presenza del Papa su Twitter, aggiunge padre Spadaro, "è una presenza che sostanzialmente vedrei come in continuità con la presenza del Papa in strumenti come la radio, quindi alla decisione di Pio XI di trasmettere il messaggio del Vangelo attraverso la Radio Vaticana. Direi che la Chiesa è sempre stata molto attenta all'avanguardia comunicativa, proprio perchè il Vangelo va incarnato nel tessuto comunicativo della storia".

Un'iniziativa che ha un risvolto "certamente rischioso, perchè significa comunque esporre il messaggio del Vangelo. In ogni caso, questo è essenziale". "Chi commenta negativamente il fatto che ci siano vari messaggi polemici nei confronti del Papa - rileva Spadaro - probabilmente non si è accorto che in realtà questi sono ovunque nella Rete, ma direi anche nei giornali, in tante altre forme di espressione". "E direi - spiega il direttore della Civiltà Cattolica - che questi commenti fanno parte della comunicazione ordinaria: certamente verranno meno. Ci sono anche domande molto interessanti che vengono poste al Pontefice. Quindi, direi che è una tappa in un cammino di crescita, ma non le vedrei come problematiche".

"Io penso - chiarisce Spadaro - che la presenza del Papa su Twitter incoraggi i cattolici a essere presenti nell'ambiente digitale e questo per me è un elemento di riflessione assolutamente fondamentale. Cioè, l'uomo oggi vive anche in Rete: si può essere d'accordo o meno, si può essere contenti o meno di questo fatto, però di fatto la Chiesa è chiamata a essere presente lì dove sono gli uomini". (Avvenire)


Redazione online

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