XXVII Concerto di Natale - La musica è il respiro dell'anima - Maestro Padre Giuseppe Magrino
di Redazione onlineNatale è senz'altro il periodo più bello dell'anno: i bambini lo aspettano perchè se
lo immaginano come un uomo anziano, vestito di rosso con una lunga barba che
dispensa regali; per gli adulti è il momento di sosta in cui si prende respiro dalle
quotidiane preoccupazioni; gli ammalati si sentono sollevati, in parte, dalle proprie
sofferenze ed ognuno di noi sogna quella pace, gioia e serenità che l'intera umanità
desidera.
Se melodie come “White Christmas”, “Stille Nacht”, “Gli angeli delle campagne”
cantano il Natale, quelle composte da S. Alfonso Maria de' Liguori giungono più
direttamente al cuore dell'uomo, anzi potremmo dire “fanno il Natale”.
È così che sentenziò il nostro sommo compositore Giuseppe Verdi la notte di
Natale del 1890, al termine della Messa cui aveva partecipato a Genova nella cappella
di Palazzo Doria dopo aver ascoltato, da parte dei Pueri Cantores, la splendida
lauda “Tu scendi dalle stelle” che quest'anno ci viene proposta insieme con sua
sorella minore: “Quando nascette Ninno a Betlemme“, altrettanto nota e bella al
pari della prima.
“La peregrinacion“ del compositore argentino Ariel Ramirez, è la seconda cantata
dell'oratorio “Navidad nuestra” in cui il mistero dell'incarnazione di Cristo viene
espresso nel linguaggio musicale latino americano; la stessa indicazione agogica
del brano “Huella pampena” denota il suo carattere popolare di cui tutta quest'opera
è permeata.
Con il celebre “Panis angelicus” scritto dal musicista César Franck, direttore del
conservatorio di Parigi, siamo riportati a quella bellezza universale che ci fa sentire
tutti uniti dinanzi a Gesù che ha voluto rimanere accanto all'uomo, nascosto
sotto la specie del pane a significare, concretamente, che solo Lui è vero cibo per
la fame di felicità dell'uomo. La melodia in questo brano possiamo definirla intima
e dolce, enunciata da una voce solista viene ripresa poi da tutto il coro creando
un intreccio accattivante per l'armonia e la spiritualità.
“La musica è il respiro dell'anima” è questa una espressione udita più volte e fondamento
di ogni composizione musicale. Il primo lavoro del compositore non è tanto quello di sedersi davanti ad uno strumento a improvvisare nuove melodie ma
bensì è quello di ascoltare, scrutare l'animo umano e cercare di tradurre in suono
le emozioni, le idee, la percezione stessa del creato, la sua fede.
La diversità degli animi e il continuo mutare dell'anima umana determinano i
generi, i linguaggi, le forme musicali più diverse. In prospettiva religiosa questo
continuo mutamento dell'anima è dato dal fatto che, consciamente o inconsciamente,
il nostro animo cerca la fonte della pace, cerca “Dio”.
In questa prospettiva la musica ha il compito di accompagnare l'uomo nella conoscenza
di sé e di “riportarlo” a quella “armonia” primordiale che lo fa sentire una
parte del grande universo che ci affascina e ci circonda.
In questa prospettiva si colloca l'opera del maestro Ennio Morricone che, con un
sapiente e personale linguaggio musicale, ha saputo interpretare persone, situazioni,
emozioni e la stessa religiosità e comunicarla ad ogni uomo che ancora oggi è
affascinato dalla bellezza.
Padre Giuseppe Magrino
Maestro di Cappella
nella Basilica Papale di San Francesco in Assisi
Redazione online
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