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Un progetto rivolto a Dio



Intervista all'artista siciliano Pippo Madè, ideatore e creatore dell'opera “La Via Crucis” composta da ben 21 pannelli collocati nel cosiddetto Chiostro dei Morti, situato nella parte interna del complesso architettonico della Basilica di San Francesco in Assisi.

Maestro, quali sono le curiosità di quest'opera assai particolare?
Tutto il progetto è rivolto a Dio. Le misure dei pannelli hanno un rapporto fisso con gli elementi della misura aurea. Abbiamo utilizzato il cerchio, che rappresenta l'eterno; il triangolo, che simboleggia la trinità; il quadrato che racchiude il cerchio e il rettangolo che esprime i quattro triangoli.

Da dove è stata ripresa la tecnica della misura aurea?
Il tutto fu sperimentato quando crollò la cattedrale di Chartres in Francia. Nel 1194 fu ricostruita sulla misura aurea e nel rapporto di questi quattro elementi. Così sono nate tutte le cattedrali gotiche in Francia e nel resto del vecchio continente.

Ma veniamo alle specifiche tecniche della sua opera. I pannelli, che guideranno turisti e pellegrini costituendo così un trait d'union' all'interno di un percorso artistico pieno di capolavori, come sono stati realizzati?
I pannelli sono stati realizzati in maiolica su pietra lavica, con una tecnica particolarissima che si avvale dell'arte e della sapienza degli artigiani del comune siciliano di Santo Stefano di Camastra. La pietra lavica rappresenta il sangue della nostra terra, la Sicilia, volto ad esprimere anche il sangue di Gesù in questo cammino doloroso. Oltretutto abbiamo sentito la necessità di non lavorare sulle solite mattonelle in maiolica perch non volevamo cadere nel banale, rischiando così di perdere tutto il sentimento dell'opera. stato un lavoro molto impegnativo. Ogni lastra pesa più di 100 chilogrammi e nel pannello inerente la resurrezione di Cristo il peso raggiunge addirittura i 220 chilogrammi.

Tempo fa, appena iniziati i lavori della sua opera, lei ci confessò che avrebbe eseguito una rappresentazione incomparabile della “Via Crucis”. Può spiegarci l'unicità della sua realizzazione?
Questa via crucis è unica al mondo. Viene rappresentata la Gerusalemme celeste che simboleggia il ventre di nostra madre, il Paradiso per intenderci, quel “posto” da dove tutti noi partiamo e dove tutti noi speriamo di tornare. L'unicità dell'opera è costituita soprattutto dalle stazioni aggiunte al cammino doloroso di Gesù. A differenza delle tradizionali rappresentazioni della Via Crucis, la mia opera ne propone ventuno.



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