Vestizione musicale del Santo Rosario
La celebrazione in musica del Rosario, curata da Simonpietro Cussino,
è stata una straordinaria occasione per tentare di recuperare
l'incontro tra arte musicale e religiosità, così caro al XVII e XVIII
secolo, ed oggi non più, o assai scarsamente, praticato. Per perseguire
questo obiettivo è stato necessario studiare come coniugare
musica e liturgia, affinch l'una fosse complemento ed esaltazione
dell'altra. Si tratta di Inni, Litanie e Cantate morali e spirituali di
argomento Mariano, scritti tra la fi ne del 600 e l'inizio del 700.
I
brani scelti per il programma sono tutti (eccezion fatta per le Sonate
di Biber) inediti, gran parte di essi in prima esecuzione dopo
trecento anni. Preziosissimo il supporto della Fondazione Elsa Peretti
che ha consentito di costituire una piccola biblioteca musicale
contenente copie di manoscritti provenienti da biblioteche di tutta
Europa. Questa ricerca ha permesso, in particolare, di includere il
mottetto “Ach amoris dulcissima poena” nel primo dei programmi nei
quali si articola il progetto del Rosario.
Questo brano, scritto per
soprano, viola d'amore e basso continuo, è conservato nell'archivio
del monastero benedettino di Einsiedeln in Svizzera, ed è l'unico
esempio di mottetto con quest'organico oggi conosciuto. Grazie alla comunità francescana del Sacro Convento di Assisi, la Vestizione musicale del Santo Rosario ha avuto una vasta eco. Molti gli interessati e i partecipanti all'evento hanno levato plausi per tale iniziativa.
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