NOTIZIE > fede

Enzo Bianchi: il dialogo giusto tra ebrei e cristiani

Occasione di dialogo tra queste due espressioni di fede

di Enzo Bianchi

Oggi è la giornata del dialogo tra cattolici ed ebrei, istituita più di trent' anni fa, come occasione di dialogo tra queste due espressioni di fede, e di discernimento dell'antigiudaismo ancora presente nelle comunità cristiane e nella società. Nonostante le chiese - e innanzitutto tra loro la chiesa cattolica - abbiano elaborato importanti testi dottrinali sull'identità del popolo di Israele quale popolo di Dio, e nonostante le ripetute condanne dell'antigiudaismo teologico di cui si sono nutriti per secoli i cristiani, resta ancora oggi una forma di "antigiudaismo" che talvolta emerge nella predicazione ecclesiastica.

L'occasione viene quasi sempre offerta dalla lettura dei testi del Nuovo Testamento, dove sono testimoniate polemiche tra Gesù e appartenenti a movimenti e gruppi religiosi diversi. Da sempre c'è stata la consapevolezza di una differenza tra cristiani ed ebrei, sebbene entrambi figli gemelli dell'ebraismo plurale e complesso del tempo dell'intertestamento: i movimenti spirituali dei farisei, dei sadducei, degli esseni, dei qumraniti, e altri, vivevano un grande fermento pur avendo tutti la Torah e le sante Scritture, come ispiranti la loro fede.

E mentre i discepoli di Gesù mettevano al centro della loro fede proprio Gesù, confessandolo come Messia promesso dai profeti e Signore, la corrente dei farisei poneva al centro la Torah. Due vie diverse avevano imboccato questi due gemelli (non fratelli maggiori e fratelli minori, come si è giunti a dire, dimenticando forse che nella Bibbia il figlio minore scalza il maggiore!), due testimonianze in concorrenza.

Il cristianesimo si è trovato da subito in opposizione all'altra espressione maggioritaria, quella dei farisei, che si è imposta, soprattutto dopo la caduta di Gerusalemme nel 70 d. C. Per giustificare la propria divisione dall'ebraismo, consumatasi con l'apertura ai goijm, alle genti, e l'abrogazione di alcune clausole della Torah, i cristiani fecero ricorso all'apologetica, fino al disprezzo, impadronendosi degli attributi dati da Dio a Israele.

Videro nella distruzione di Gerusalemme e del tempio e nella diaspora degli ebrei un castigo di Dio, si sentirono il verus Israel, il popolo di Dio che ha sostituito Israele, e incolparono indistintamente i giudei dell'uccisione di Gesù... (Repubblica 17.01.2022)


Enzo Bianchi

Commenti dei lettori



NON CI SONO COMMENTI PER QUESTO ARTICOLO

Lascia tu il primo commento

Lascia il tuo commento

Nome (richiesto):
Email (richiesta, non verrà mostrata ai visitatori):
Il tuo commento(Max. 300 caratteri):
ACCONSENTO NON ACCONSENTO
al trattamento dei miei Dati personali per le finalità riportate nell'informativa, al fine esclusivo di contattare l'utente per sole ragioni di servizio, legate all'evasione delle sue richieste (pubblicazione commenti)
Organo ufficiale di Stampa della Basilica di San Francesco d'Assisi
Custodia Generale Sacro Convento
© 2014 - tutti i diritti riservati
Contatti | Credits