Enzo Bianchi: vivere il perdono
di Enzo BianchiIn un testo dedicato proprio al Perdono, Enzo Bianchi scrive: «Chi è arrivato a perdonare sa che questo è un cammino lungo e faticoso, compiuto a caro prezzo poiché deve fare i conti con il problema del male. Di fronte ad esso le differenti vie religiose percorse dall’umanità hanno percepito che l’unica cosa seria che si può fare è “soffrire insieme”, praticare la compassione. Essa, anche secondo la rivelazione ebraico-cristiana, è l’unica risposta sensata che l’uomo può dare davanti alla sofferenza. Questo sentimento, questa passione, da assumere in primo luogo nelle relazioni interpersonali, non si può limitare a tale dimensione, ma deve aprire una strada a livello sociale e anche politico ed economico».
Il perdono è dunque una vera e propria opportunità. Anche Francesco d'Assisi ha cercato di offrire insistentemente ai suoi confratelli e alla società di allora questa occasione di conversione e di crescita. La sua insistenza infatti su questo tema è nota, in specie il suo carattere decisivo in ordine alla fraternità. Emblematiche le sue parole rivolte ad un superiore: «E ama coloro che agiscono con te in questo modo, e non esigere da loro altro se non ciò che il Signore darà a te. E in questo amali e non pretendere che diventino cristiani migliori.
E questo sia per te più che stare appartato in un eremo. E in questo voglio conoscere se tu ami il Signore ed ami me suo servo e tuo, se ti diporterai in questa maniera, e cioè: che non ci sia alcun frate al mondo, che abbia peccato, quanto è possibile peccare, che, dopo aver visto i tuoi occhi, non se ne torni via senza il tuo perdono, se egli lo chiede; e se non chiedesse perdono, chiedi tu a lui se vuole essere perdonato. E se, in seguito, mille volte peccasse davanti ai tuoi occhi, amalo più di me per questo: che tu possa attrarlo al Signore; ed abbi sempre misericordia per tali fratelli» (Francesco d’Assisi,Lettera ad un ministro).
Enzo Bianchi
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