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Il frate di Busca che andava in estasi e compiva miracoli

Un frate "volante", noto per le estasi e per i miracoli compiuti già in vita

di Gelsomino Del Guercio
Credit Foto - Comune Busca

Un frate "volante", noto per le estasi e per i miracoli compiuti già in vita. Fra Ugolino Oliveri laico dei Frati Minori Osservanti, dalla nascita nel 1725 nella frazione Maniga di Sommariva del Bosco, in provincia di Cuneo, alla sua vocazione prima a Cherasco, poi al San Bernardino di Saluzzo e per ultimo dove egli ha professato la sua grandiosa fede presso il Convento di Santa Maria degli Angeli in Busca, sempre nel cuneense, è uno dei francescani più conosciuti e omaggiati in questo scorcio del Piemonte.

A PROTEZIONE DELLA CITTA'

Morto il 7 dicembre 1772 è stato poi nel 1802 traslato nella parrocchia di Busca ove tutt'oggi è sepolto. Nel 1793 il Consiglio comunale ottenne dal padre provinciale dei frati minori la sua icona a protezione della città. A lui sono ricondotti vari miracoli, che fra Ugolino ha messo in opera prima e dopo la sua morte..

IL QUADRO DEI MIRACOLI

Nella serata di venerdì 11 ottobre, alle ore 21, presso il salone del Convento dei Frati Cappuccini di Busca, sarà presentato il libro “ Il frate che volava, omaggio al venerabile fra Ugolino sepolto in Busca”, scritto da Dante Bruno, che racconta vita e fatti straordinari di questo francescano.

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«Una particolare emozione l'ho vissuta quando sono andato a Milano nella chiesa di Sant'Angelo - spiega l'autore a TargatoCn.it - ov'è esposto il quadro miracoloso della Madonna degli Angeli di Busca , al quale fra Ugolino rivolgeva le sue richieste di intercessione, poi con l'arrivo di Napoleone e la soppressione del convento buschese il quadro fu acquistato da un nobile locale e donato ai religiosi di Milano».

 

"UN SANTO DIMENTICATO"

Fra Ugolino fece sue le devozioni francescane: fu devoto della Vergine Immacolata, dell’Angelo Custode, dell’Eucaristia e della Via Crucis.

Nella chiesa di Busca, fra Ugolino era solito “ lievitare” o meglio “volare” così come nelle vie del paese quando, per potenza divina, andava in estasi. Aggiunge l'autore: «Oggi possiamo definirlo un santo dimenticato , ma spero che con il mio libro possa nei buschesi riprendere la devozione, è sepolto nella parrocchia alla portata di tutti, è invocato soprattutto dalle partorienti, tanti miracoli ottenuti dai grandi ai piccini».

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Gelsomino Del Guercio

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