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La tradizionale nevicata ad agosto a Santa Maria Maggiore

La storia della Madonna della Neve

di Antonio Tarallo

Siamo abituati, ormai, a vedere sugli schermi televisivi l’icona della “Salus populi romani”: l’immagine tanto venerata da Papa Francesco. Questa effigie si trova all’interno di uno dei più antichi santuari mariani, Santa Maria Maggiore, a Roma. E, per poter entrare nella storia della tradizionale Madonna della Neve, dobbiamo partire proprio da questa basilica romana. Tutto, infatti, inizia con la dedicazione della basilica di “Santa Maria ad Nives” sul colle Esquilino di Roma, ritenuta il più antico santuario mariano dell'Occidente. Tale chiesa fu poi abbattuta da papa Sisto III (432-440).

La nuova chiesa – l’attuale basilica di Santa Maria Maggiore – nacque in ricordo del Concilio di Efeso (431), in cui venne solennemente decretata la Maternità Divina di Maria. Proprio per questo, papa Sisto III volle edificare a Roma una basilica più grande, utilizzando anche il materiale di recupero della precedente chiesa. “Santa Maria Maggiore”, sarà una delle basiliche romane più importanti.

Ma da dove nasce la tradizione della Madonna della Neve? Era il 5 agosto del 358 d.C quando accadde il famoso evento. Nel IV secolo, (352-366), un nobile e ricco patrizio romano di nome Giovanni, decise assieme a sua moglie, di offrire i loro beni alla Santa Vergine, per la costruzione di una chiesa a lei dedicata. La Madonna apparve in sogno ai coniugi la notte fra il 4 e il 5 agosto per annunciare che il luogo della chiesa sarà indicato da un evento prodigioso. La mattina seguente, i nobili coniugi romani si recarono da papa Liberio a raccontare lo strano sogno. Con grande sorpresa, anche il papa aveva visto in sogno la Vergine Maria.

Intanto, Roma, si era svegliata con un avvenimento straordinario: sul monte Esquilino – uno degli storici sette colli capitolini – un vasto terreno, era stato ricoperto, nella notte, da una neve purissima, bianca, candida. Era questo il luogo prestabilito dalla Vergine Maria. Il pontefice si recò, allora, al monte Esquilino, e aiutato dal seguito papale, tracciò il perimetro della chiesa, seguendo la superficie del terreno innevato. La chiesa fu detta ‘Liberiana’ dal nome del pontefice, ma dal popolo fu chiamata anche “ad Nives”, della Neve.

Solo nel 1568, la denominazione ufficiale della festa liturgica della Madonna della Neve fu modificata nel termine “Dedicazione di Santa Maria Maggiore” con celebrazione rimasta al 5 agosto. Il miracolo della neve in agosto non è stato più citato in quanto leggendario e non comprovato, ma riprende vita, ogni anno, nella tradizionale rievocazione davanti la basilica romana.


Antonio Tarallo

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