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Il vero Francesco. Una lezione da non dimenticare

di Franco Cardini
Credit Foto - Caravaggio

Va alquanto di moda, Francesco d’Assisi: specie di questi tempi. Non saremo certo noi a lamentarcene. Tuttavia certi aspetti della sua popolarità, se non del culto che gli viene attribuito, dovrebbero forse venire rivisti e ridimensionati. Francesco – va ricordato – fu un santo cattolico fermamente cosciente di esser tale: cioè ben consapevole della sostanza della disciplina ecclesiale e lietamente convinto di fedelmente osservarla. Può darsi che talvolta essa gli abbia pesato, che lo abbia fatto soffrire: ma questa è una prova in più della purezza delle sue intenzioni. Nessuno ci assicura, ad esempio, che egli sia stato sempre felice delle scelte di Innocenzo III o di Onorio III o delle direttiva del cardinale Ugo d’Ostia: quel che certo è che ha sempre obbedito. Certe suggestioni non dico paraprotestanti, ma soprattutto libertarie, o tipo new age, o paraesoteriche, o addirittura filoneocatare, sono del tutto fuori luogo.

Può darsi che i sostenitori di quelle ipotesi s’ispirino in qualche modo alle cronache, alla letteratura agiografica: ma nessuna fonte – soprattutto quelle “indirette” – fornisce mai chiavi di lettura sicure e definitive. Resta difficile dire chi sia stato davvero Francesco, tuttavia, per meglio avvicinarne la personalità, la strada migliore sono i suoi stessi scritti.

Certo, non sappiamo se in che misura altri abbiano contribuito a redigerli: il santo non era né uno studioso né un letterato, la sua conoscenza della lingua latina (nella quale la gran parte dei suoi scritti è espressa) sembra fosse abbastanza elementare e limitata, la sua conoscenza della Scrittura era spiritualmente parlando intensa ma filologicamente e teologicamente fragile e incerta. E’ comunque singolare, e allarmante, che parlando di lui si citino tanto spesso le Vite agiografiche che lo riguardano o qual che di lui hanno scritto gli autori moderni e tanto poco le cose che egli ci ha direttamente lasciato.

Conosciamo bene, soprattutto, il suo Cantico delle Creature, o di Frate Sole: la prima e senza dubbio la più alta poesia che sia mai stata scritta nel nostro idioma italico, sia pur non ancora formato. Basterebbe la sua forte struttura biblico-creazionista a farci scartare qualunque tentativo di lettura in termini ad esempio “panteistici”:eppure…

Ma, soprattutto, è ancora poco diffusa la consapevolezza che un documento primario ed essenziale per comprendere Francesco e l’intero pensiero francescano è il Testamento; ma, inoltre, non possono essere né sottovalutate né considerate espressioni ”secondarie”, “convenzionali” o “devozionali” né le sue Preghiere, né le sue Laudi, né le sue Esortazioni.

La lettura di queste fonti, originariamente e direttamente uscite dalla mente e dalla mano di Francesco – anche se in molti casi probabilmente con il supporto di frati più colti e teologicamente o liturgicamente preparati di lui - ènecessaria e preziosa: essa ci porta lontano da orecchiate interpretazioni di un Francesco “anticonformista”, “anticonvenzionale”, “ribelle”, e sciocchezza del genere. E scopriamo il Francesco che del resto gli specialisti ben conoscono: il Francesco fedele ai sacramenti, devoto alla Vergine Maria e ai santi, amorosamente rispettoso nei confronti dei sacerdoti. Tutto ciò non toglie una virgola alla sua irripetibile originalità e alla sua immensa libertà: al contrario, le arricchisce. Così è, se vi pare…


Franco Cardini

Commenti dei lettori

24-11-2013 11:08:42
Fernando
Vi chiedo, scrivete il vero Francesco..................................... Ma nessuno di voi si chiede se Francesco avrebbe accettato, il mostro ECUMENISMO, Francesco fianco a fianco con chi non crede nella presenza reale di Cristo nella eucarestia? Francesco fianco a fianco, con chi crede in un Dio, diverso da quello che lui con il suo comportamento ci ha rivelato? Francesco cosa ha in comune con Luterani, Calvinisti, evangelici pentecostali ( che non credono alla croce, crocifisso, eucarestia, Santi, sacramenti, avversione a Maria..............), cosa ha in comune con buddisti, islamici, induisti..... Francesco possessore della verità che Cristo gli aveva rivelato, avrebbe pregato con gente che rinnegavano il suo Dio, o la trinità. Molti di voi, in primis tutti i francescani, devono leggere Ireneo da Lione, colui che ha scelto i 4 Vangeli, allievo di Policarpo da Smirne, che fu discepoli di San Giovanni ad Efeso. Ireneo contro le eresie, troverete che San Ireneo attacca, tutte le eresie che oggi sono ritornate di moda, ma i francescani dovrebbero leggere anche la I apologia di San Giustino, le lettere del 106 di San Ignazio di Antiochia, le didachè, cosa è stato il concilio di Nicea, il motivo di tale concilio, chi era Atanasio. Quindi chiederebbero umilmente scusa a San Francesco, che era pari a Ireneo, Giustino, Ignazio, Ambrogio. Quindi papa Francesco, quando prega con evangelici pentecostali, ebrei....., dovrebbe prima leggere chi era San Francesco, leggere cosa disse al Sultano. Saluti Fernando

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