PADRE GAMBETTI: LA PACE? E' UN DIRITTO DI OGNI UOMO
Per molte nazioni la pace sia sostanzialmente uno strumento ad uso e consumo di politiche economiche
di Mauro Gambetti
Quale pace? È un interrogativo particolarmente attuale. La pace è l’aspirazione di ogni cuore, è un diritto dell’uomo, ma non è una condizione stabile dell’esistenza. Non occorre essere degli esperti di politica internazionale per capire come per molte nazioni, in specie le più “evolute”, la pace sia sostanzialmente uno strumento ad uso e consumo di politiche economiche. Non a caso gli equilibri geopolitici sono instabili, armati e spesso sanguinosi.
La stessa Europa non è in pace. Con lungimiranza i “padri fondatori” a suo tempo additarono un percorso profetico e comune: “pace, unità e prosperità in Europa”, ma la loro eredità è stata solo in parte raccolta e messa a frutto. La convivenza e il benessere costruiti sulla logica del profitto e sul rapporto costi-benefici, non hanno condotto alla prosperità per la scarsa armonizzazione tra beni materiali e beni relazionali. La relativizzazione del valore sacro della persona e delle culture, la ritrosia nel dare fiducia e nel condividere le risorse, la carenza di giustizia sociale e di solidarietà fattiva non hannoportato all’unità, ma ad una concezione di hortus conclusus.
L’idea di pace come status da conservare e non di processo continuo per costruirla – tramite il dialogo, i percorsi educativi e sociali e grazie ad un ordine dato alla convivenza pacifica –, spesso ha ridotto la pace a sofismo che copre situazioni di inautenticità, come attestano i quotidiani conflitti e le violenze in famiglia, al lavoro, nelle piazze e come ci rivela un semplice sguardo volto alla nostra interiorità, che si irrita quando ci viene tolto qualcosa o ci viene rivolta una sola parola che suoni ingiuriosa. L’Europa (e l’Italia) sono più un modello di implosione che di socialità, di confusione piuttosto che di crescita del bene, di insicurezza e rabbia invece che di felicità.
Mi permetto di proporre a modello la pace francescana, come l’ha intesa papa Francesco, al quale va il nostro affezionato ricordo:La pace francescana non è un sentimento sdolcinato. Per favore: questo san Francesco non esiste! E neppure è una specie di armonia panteistica con le energie del cosmo… Anche questo non è francescano, ma è un’idea che alcuni hanno costruito! La pace di san Francesco è quella di Cristo, e la trova chi “prende su di sé” il suo “giogo”, cioè il suo comandamento: Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato (cfr Gv 13,34; 15,12). E questo giogo non si può portare con arroganza, con presunzione, con superbia, ma solo con mitezza e umiltà di cuore (Assisi, Omelia 2013).
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Mauro Gambetti
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