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Dalla pace di Assisi, al mio vuoto interiore

di Enzo Fortunato

Buongiorno, sono appena tornata da Assisi. E’ la terza volta in pochi anni che vengo in Umbria e ogni volta provo le stesse sensazioni di serenità, pace e tranquillità. Purtroppo quando torno a casa, alla mia vita, avverto una profonda tristezza e un gran vuoto interiore, come se la mia vita fosse inutile, sciupata. Le chiedo un consiglio. La ringrazio e a presto, Maria Grazia (LC)

Carissima Maria Grazia, i sentimenti di pace, serenità e tranquillità che provi qui in Assisi considerali come una forza, non come un rammarico. Vivere i luoghi dello spirito è un modo per ricaricarsi. Tutti nella nostra vita attraversiamo momenti identici a quelli che tu descrivi. Proprio da qui nasce l'esigenza di staccare la spina, di ritirarsi, di immettere nella quotidianità la forza che viene da Dio. Sono certo che le tue giornate non sono un continuo e profondo malessere, ma semplici momenti che tutti noi ci troviamo ad affrontare. In questi casi mi chiedo: "oh Signore Gesù, tu come avresti agito? Francesco d'Assisi, tu cosa avresti fatto?" E ritrovo i motivi per camminare, per sperare, per incontrare e per donare agli altri. Ti affido a san Francesco cara Maria Grazie.
Un caro saluto di pace e bene.


Enzo Fortunato

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