Detenuto, ma con la vostra bella rivista accanto
di Enzo Fortunato
Signor direttore,
per prima cosa chiedo scusa per il disturbo. Ieri mi è arrivata la vostra bella
rivista. Sono un detenuto e qui non ci sono molte cose da leggere... Spero di
ricevere la rivista del Santo perché mi piace moltissimo. Grazie di tutto,
Gilberto (MO)
Caro Gilberto,
non mi devi chiedere scusa, la tua lettera, insieme a quelle degli altri detenuti,
hanno la massima priorità. Sapere che la nostra rivista viene letta anche da
voi è forza motivante nell’affrontare le difficoltà che incontriamo ogni giorno.
Quando penso al vostro cammino mi vengono in mente le parole di Gesù
“ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi
avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. [...] Ogni volta che avete
fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a
me”. Penso anche a quei pastori, come il nostro Cardinal Gualtiero Bassetti,
che hanno scelto come prima visita, dopo la nomina cardinalizia, un carcere,
in questo caso il carcere di Capanne a Perugia. Durante i colloqui il Cardinale
ha dichiarato: “Ci sono tante categorie che chiamiamo poveri, ma le altre le
posso incontrare tutti i giorni. Gli unici che non possono venire da me sono i
carcerati, gli ultimi. Se sono gli ultimi vorrei che fossero i primi per me”. Non
pensare quindi di essere fonte di disturbo per noi, scrivici quando vuoi, risponderti
sarà per noi motivo di gioia.
Un caro saluto di pace e bene
Sono un detenuto.
Grazie, grazie e mille volte grazie per la mia storia che avete pubblicato, non
ho parole, almeno so di essere ascoltato. Di nuovo grazie a lei e al buon Dio.
Gianluigi (AL)
Ciao Gianluigi,
se non vi ascoltassimo avremmo smarrito il nostro cammino. Ti ricordiamo
nella preghiera.
Un caro saluto di pace e bene
Enzo Fortunato
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