Francesco va e ripara la mia casa
di Enzo Fortunato
Buongiorno padre Fortunato,
in questi giorni mi siete venuti in mente voi tutti, l'immagine di san
Francesco e del Redentore, “Francesco, non vedi che la mia casa
sta crollando? Va dunque e riparala”, con l'immagine della Chiesa
di oggi, nel suo momento difficile, che ha scelto l'uomo che dovrà,
con decisioni difficili e parole inedite, riparare proprio questa casa.
Citando Agostino, si taglia perfettamente sui gesti degli ultimi giorni
di papa Francesco, questa bellissima frase: “Per voi sono Vescovo, con
voi sono cristiano”. Vorrei sapere con che tipo di emozione avete accolto
tutto questo. Un abbraccio forte,
Mirco (UD)
Carissimo Mirco,
per adoperare le parole del nostro padre Custode ti direi che la nostra gioia è
stata moltiplicata. Gioiosi per l'elezione di Papa Bergoglio e gioiosi perché il
suo nome è Francesco. Ora però ci accompagna una grande responsabilità, in
questo momento storico gli occhi del mondo non sono solo sul Papa, ma anche
su san Francesco e su chi ne custodisce le spoglie. Una delle emozioni più belle
è stata durante il primo incontro con i giornalisti quando Papa Bergoglio ci ha
ricordato i motivi per cui ha preso il nome del nostro Santo patrono: “Francesco
è l'uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco
d'Assisi. È per me l'uomo della povertà, l'uomo della pace, l'uomo che ama e
custodisce il creato”. Ci siamo trovati in sintonia, il nostro impegno continua e
continua anche grazie al vostro aiuto.
Un caro saluto di pace e bene
Enzo Fortunato
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