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HO PERSO MIO PADRE E TUTTO E' CAMBIATO

di Redazione online

Caro Padre Enzo,

purtroppo la salute non va bene e da quando abbiamo perso il nostro papà tutto è cambiato. Dobbiamo fare tante rinunce, per ora non posso più fare le fisioterapie e le visite specialistiche. Sto pregando tanto, almeno per la salute della mamma. Prima non avevo nessun pensiero, adesso forse il Signore vuole così. Ho scritto di nuovo a distanza di due anni dalla pubblicazione della prima lettera, di cui sono stato così contento. Sarei felice di ricevere cartoline di città che non potrò mai visitare. Anni fa siamo venuti con la famiglia alla Basilica di san Francesco, era il compleanno di mio padre e disse che era felice di trovarsi in quella chiesa, che sentiva silenzio e tranquillità nel cuore. Dalla mia finestra vedo la chiesa di San Francesco della mia città e prego sempre molto. Caro padre Enzo, una abbraccio e grazie per essere mio amico, nel nostro cuore c'è sempre quella tranquillità e quella fede trovata ad Assisi. Forse a luglio andrò a trovare mio fratello che abita, per lavoro, vicino a voi e mi ha promesso che mi avrebbe portato da San Francesco. Un abbraccio. Antonio (TA)

Carissimo Antonio,

la meditazione principale che la tua lettera mi offre è quella che riguarda la salute. Essa è una delle nostre priorità e va considerata attentamente. San Francesco invitava spesso i suoi  frati ad essere molto attenti al confratello ammalato, proprio la guarigione del ferito di Lerida è uno dei prodigi che vengono raccontati negli affreschi della Basilica: Il beato Francesco, sciogliendo le bende con le sue stesse mani e nel toccarne soavemente le ferite, le guarì perfettamente, dato che l'uomo spacciato dai mendici aveva invocato la benedizione del Santo durante il ferimento.  Francesco stesso era un uomo dalla salute delicata, lo raccontano le fonti, anche da giovane quando inseguiva la gloria fu spesso bloccato dalla sua cagionevolezza, ma non lo fermò nel periodo della sua conversione e della sua vita secondo il respiro del Vangelo perché forte della Fede. Ed è questa stessa fede è lo sfondo che abbraccia la tua lettera, che ti accompagna quando dici che nel tuo cuore c'è ancora quella tranquillità che hai potuto vivere qui a in Assisi. Una fede che è fiducia e abbandono alla volontà di Dio. Sono sicuro avrai la possibilità di tornare a pregare qui alla tomba del Poverello d'Assisi.

Un caro saluto di pace e bene


Redazione online

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