Il dolore come sorgente di gioia
di Enzo Fortunato
Carissimo padre Enzo,
mi chiamo Giusy, tutto è cominciato quando sono andata a visitare i luoghi di Padre Pio a san Giovanni Rotondo. Il terzo giorno mi sono sentita molto debole e non riuscivo più a camminare. Sono stata sottoposta a tutti i controllo e mi hanno diagnosticato un tumore. All'operazione sono seguite sedute di radioterapia e risonanze magnetiche. Sono seguiti altri interventi, altre diagnosi e a maggio di quest'anno ho scoperto di avere due cisti, inoperabili a causa di una possibile cecità. Ho eseguito la chemioterapia con ottimismo e fiduciosa del risultato. Desidero tanto avere una preghiera e una benedizione speciale per la mia guarigione. Con osservanza ti saluto, Giusy ( TP)
Carissima Giusy,
nei momenti di angoscia, di ansia e di devastazione spesso una domanda sale verso il cielo "perché Signore?". Nella tua lettera parli di fiducia e di ottimismo e questo mi fa intuire come e quanto tu abbia compreso il senso alto e profondo del cristianesimo. La risposta è proprio dentro di te. Preghiamo per te cara Giusy, e attendiamo, tenendoti per mano, che questo tempo di dolore sia preludio di un'aurora nuova e che la croce che stai portando possa condurti alla luce.
Un caro saluto di pace e bene.
Enzo Fortunato
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