IO PENSO POSITIVO!
di Enzo Fortunato
Gentilissimo direttore,
ho ricevuto un altro numero del vostro bellissimo giornale, davvero interessante,
molto chiaro, semplice, ricco di una filosofia di vita davvero
da imitare. Spesso la vita ci porta a correre, presi da molteplici impegni,
viviamo senza mai soffermarci a riflettere quanto davvero è preziosa
la nostra esistenza, magari non apprezziamo le cose come dovremmo.
Leggendo il vostro giornale si trova il modo di capire che, a volte, basta
così poco per sentirsi felici, una felicità interiore ben più appagante di
grandi e superflui desideri. Continuerò con interesse a seguirvi tramite
le vostre pagine. Più volte ho avuto l’occasione di recarmi in Assisi, lo
scorso 4 ottobre ho visto papa Francesco, l’emozione è stata grandissima.
Concludo questa mia salutandovi.
Alessandro (FI)
Carissimo Alessandro, grazie.
Con queste tue semplici parole hai colto in pieno il pensiero di Francesco.
Alla domanda: “Francesco, chi è il frate perfetto?”, il Santo risponde:
“Sarebbe buon frate minore colui che riunisse in sé la vita e le attitudini
dei seguenti santi frati: la fede di Bernardo, che la ebbe perfetta
insieme con l’amore della povertà; la semplicità e la purità di Leone,
che rifulse veramente di santissima purità; la cortesia di Angelo, che
fu il primo cavaliere entrato nell’Ordine e fu adorno di ogni gentilezza e
bontà; l’aspetto attraente e il buon senso di Masseo, con il suo parlare
bello e devoto; la mente elevata nella contemplazione che ebbe Egidio
fino alla più alta perfezione; la virtuosa incessante orazione di Rufino,
che pregava anche dormendo e in qualunque occupazione aveva incessantemente
lo spirito unito al Signore; la pazienza di Ginepro [...], la
robustezza fisica e spirituale di Giovanni delle Lodi [...], la carità di Ruggero,
[...], la santa inquietudine di Lucido”. Francesco invita a puntare
il proprio sguardo sugli aspetti positivi, sui talenti, sui doni delle persone,
cosa che dovremmo sempre ricordarci di fare, anche se è un’arte
difficile, visto che si è abituati a giudicare, a non vedere i propri limiti,
ma quelli degli altri. Il fatto che tu abbia colto questo modo di essere
mi dà l’opportunità di esprimerlo in chiari caratteri a tutti i nostri lettori.
Un caro saluto di pace e bene
Enzo Fortunato
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