MI METTO NELLE MANI DEL SIGNORE
di Enzo Fortunato
Mi chiamo Domenico,
sono sposato e ho 5 fi gli. Purtroppo a marzo 2011 mi hanno
arrestato per motivi di lavoro. Voglio che il Signore mi aiuti.
Vi scrivo con la speranza che qualcuno mi possa rispondere e
mandare qualche immagine del Santo, io sono devoto a san
Francesco, ad Assisi sono venuto 30 anni fa.
Ora mi trovo nel carcere a Reggio Calabria, soffro di claustrofobia
e non riesco a stare nelle celle strette, sono disperato.
Non so a quale santo rivolgermi.
Quasi tutta la giornata la passo pregando, dico il Rosario tutti
i giorni. Ora mi stanno facendo il processo e prego sempre
nella speranza che possano assolvermi, ma se così non fosse
mi metto nelle mani del Signore mio grande, della Madonna
e di san Francesco d'Assisi.
Mi scuso se non sono riuscito a spiegarmi bene.
Domenico (RC)
Carissimo Domenico,
le lettere che ci arrivano dalle sedi penitenziarie sono quelle che leggiamo con maggior attenzione, proprio perch la nostra comunità ha scelto le carceri come realtà principale a cui stare accanto facendoci ultimi con gli ultimi, facendo nostro il grido degli innocenti e facendo
nostro il grido di chi, pur avendo sbagliato, desidera redimere la propria esistenza. Mi rendo conto del tuo soffrire e credimi lo facciamo nostro. Non aver timore di rivolgerti con pacatezza a coloro che lì sono i tuoi superiori,
sono certo che la preghiera e il Rosario quotidiano ti daranno la forza
per affrontare le diffi coltà che si presentano.
Da parte nostra ti affi diamo all'intercessione di san Francesco e permettimi
di poterti inviare un volumetto tratto dalle esperienze di un
nostro frate che sta spendendo la sua vita accanto a chi soffre nelle
sedi penitenziarie.
Un caro saluto di pace e bene
Enzo Fortunato
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