Mi sento abbandonata anche da nostro Signore
di Redazione onlineCaro Padre,
chi vi scrive è una moglie e una madre distrutta dalla sofferenza
e dal dolore. Mi sento abbandonata pure da Nostro
Signore che prego tutti i giorni. La mia famiglia è composta
da mio marito e dai miei figli Francesco e Michele. Nel 2002
purtroppo Francesco si è ammalato di diabete mellito tipo 1,
insulina dipendente. Nel 2012 si è ammalato anche mio marito,
i dottori parlano di distrofia muscolare. Io ho un'invalidità
del 75% e prendo 250 di pensione.
Non so come fare...
se curare mio figlio, mio marito, se mangiare o se pagare le
bollette... Caro Padre, sto perdendo la fiducia e la speranza.
Vi chiedo scusa per questo sfogo, ma avevo bisogno di parlare
con qualcuno che sia vicino al Signore.
Vi ringrazio di cuore,
Antonella (CB)
Carissima Antonella,
le tue parole mi fanno ricordare le affermazioni di uno scrittore francese
ebreo di 31 anni, la cui famigli fu sterminata dai nazisti, Schwarz-
Bart «Se un uomo soffre da solo, è chiaro che la sua pena
resta solo per lui. Ma se un altro lo guarda e dice: “Quanto
soffri, fratello?” prende il male dell'amico negli occhi suoi».
Ma Francesco ci viene incontro perché la sofferenza è anche parte
ineliminabile della sua vita; ne mostrò la luce perché lodò Dio per
quelli che sostengono “infirmitate e tribulazione”; ammoniva i frati
chiedendo loro di servire l'ammalato come vorrebbero essere serviti
essi stessi. Noi cercheremo di esserti vicino, ma tu accogli questo momento
con il ricordo e la meditazione del dolore di Cristo che rese san
Francesco capace di accogliere pienamente la sofferenza, forte e prolungata,
che gli toccò di vivere. Lo so, non è semplice, ma chiediamo
al Signore la grazia di vivere questi momenti illuminati dalla Sua
luce.
Un caro saluto di pace e bene
Redazione online
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