UN ERGASTOLO INGIUSTO
di Enzo Fortunato
Mi trovo nel penitenziario di Palermo con la condanna definitiva di ergastolo, carcere a vita. Le chiedo aiuto appellandomi alle sue capacità professionali e umane. Penso che il comportamento della magistratura sia stato xenofobo e razzista, nei confronti di tutto il popolo rom serbo. Io personalmente sono incensurato. Le chiedo gentilmente una risposta, chiedo una revisione del processo, una consulenza presso il tribunale dei diritti umani di Strasburgo.
I miei più distinti saluti, Dimitrijevic
Carissimo Dimitrijevic, dalla nostra comunità francescana e dalla nostra redazione ti giunga il saluto di pace e bene. Immagino il dolore che sta accompagnando la tua vita in questo momento, indescrivibile, soprattutto se è una condanna a tuo avviso ingiusta. Io non conosco la tua storia, ma comprendo quello che si può provare, non solo per la condanna definitiva, ma anche, come dici te, sperimentando sulla propria pelle forme di discriminazione o di razzismo. Il dolore è la legge comune a tutta l'umanità. Nessuno ne è esente e dinanzi ad esso minacciano di naufragare tutte le belle parole...eppure la sofferenza ha un significato. Possiamo realizzare con esso qualcosa di autentico, significativo, anche attraverso le quattro mura assordanti di un carcere. Per quanto riguarda il tuo processo ti chiedo di parlarne con il cappellano della tua sede penitenziaria, non aver timore, apriti a lui, sono sicuro che ti starà accanto.
Un caro saluto di pace e bene.
Enzo Fortunato
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