Il Papa: mariologia necessaria per alimentare dialogo e fraternità tra culture
Francesco ha inviato un messaggio per la XXIV seduta pubblica delle Pontificie Accademie
L’Accademia è un luogo dove il sapere diventa servizio, perché senza un sapere che nasce dalla collaborazione e sfocia nella cooperazione non c’è sviluppo genuinamente e integralmente umano. L’Accademia è, nel campo che le è proprio, un’esperienza e un modello di sinodalità. È anche una forza di evangelizzazione, che appartiene al presente della Chiesa e della sua missione.
Con queste parole Francesco apre il suo messaggio per la solenne seduta pubblica delle sette Accademie Pontificie, il cui Consiglio di Coordinamento è presieduto dal cardinale Gianfranco Ravasi. Un’edizione, quella odierna organizzata dalla Pontificia Academia Mariana Internationalis che proprio quest’anno festeggia il 60esimo della sua istituzione, ad opera di San Giovanni XXIII, l’8 dicembre 1959.
Maria, modello di una Chiesa maestra in umanità
Il Papa riflette brevemente sul tema scelto “Maria, via di pace tra le culture” e nel testo ripercorre l’importanza che i diversi pontificati hanno riservato alla mariologia.
L’esperienza drammatica delle due guerre mondiali spinse Pio XII a mostrare, nel segno dell’Assunta, un faro di pace all’umanità inquieta e impaurita. Il Concilio Vaticano II, poi, ha indicato nella Madre del Signore il modello di una Chiesa “maestra in umanità”, perché serva delle aspirazioni più profonde del cuore umano.
Vittoria della speranza sull'angoscia
In San Paolo VI - scrive ancora Papa Bergoglio - il legame tra la Santa Vergine e il popolo credente risuona alto, chiaro, consapevole e appassionante. E all’uomo contemporaneo oppresso dall’angoscia e dalla solitudine, la Vergine offre una visione serena e rassicurante: la vittoria della speranza sull'angoscia, della pace sul turbamento.
E’ la vittoria della speranza sull’angoscia, della comunione sulla solitudine, della pace sul turbamento, della gioia e della bellezza sul tedio e la nausea, delle prospettive eterne su quelle temporali, della vita sulla morte
Far entrare Maria nelle questioni cruciali
San Giovanni Paolo II invece, fece sì che “la Madre del Redentore diventasse motivo e ispirazione per un rinnovato incontro e una ritrovata fraternità quali vie di accesso della Chiesa e del mondo nel nuovo millennio” e volle fortemente che la mariologia avesse un ruolo nella formazione teologica universitaria e nel dialogo tra i saperi, auspicando anche che tale branca entrasse nelle questioni cruciali del nostro tempo.
Mariologia, presenza di diaologo
Molte volte, infine, Benedetto XVI esortò gli studiosi ad indagare il rapporto tra mariologia e teologia della Parola. Di fatto – nota Francesco – la Pontificia Academia Mariana ha accompagnato il Magistero universale della Chiesa con la ricerca e il coordinamento degli studi mariologici:
Questi impegni sono una chiara testimonianza di come la mariologia sia una presenza necessaria di dialogo fra le culture, capace di alimentare la fraternità e la pace
Il Premio delle accademie Pontificie
Il Papa ribadisce anche il sempre fecondo legame che esiste tra Vangelo e cultura, all’interno del quale – afferma - va letto anche il Premio delle Pontificie Accademie: quest’anno il prestigioso riconoscimento è stato assegnato ex aequo, alla dottoressa Carme López Calderón, per l’opera “Grabados de Augsburgo para un ciclo emblemático portugués. Los azulejos de la iglesia del convento de Jesús de Setúbal”, e al reverendo Ionuț-Cătălin Blidar, per lo studio dal titolo “L’umanità immacolata di Maria – icona del logos di Dio, compimento della stirpe eletta e frutto dell’albero della croce”.
Cecilia Seppia - Vatican News
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