"Le suore francescane non si toccano". Un intero paese si mobilita per salvare le religiose
di Gelsomino Del Guercio
Camerota, nota località turistica del Cilento, si mobilita per salvare le amate suore Francescane Adoratrici della Croce. Il 13 dicembre c'è stato un primo incontro in paese per trovare una soluzione ad un addio che rischia di concretizzarsi il prossimo giugno, al termine dell’anno scolastico.
LE SPESE DEL CONVENTO
Le suore, infatti, sono state richiamate alla Casa Madre per questioni principalmente economiche. La scuola materna che da anni portano avanti con amore e passione, scrive infocilento.it, non garantisce le risorse necessarie a coprire le spese per la gestione del Convento dei Cappuccini che le ospita.
"ADOTTIAMO LE SUORE"
Quest’ultimo necessita di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria difficili da sostenere con i soli proventi derivanti dall’attività dell’asilo. Così la comunità locale è pronta ad intervenire. “Salviamo il Convento dalla chiusura, per Natale adottiamo le suore”, è l’appello che rimbalza sui social.
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DAL 1662
Il convento dei frati cappuccini di Camerota ha cinque secoli di vita e a causa della mancanza di vocazioni è stato svuotato dai frati, ma tenuto vivo grazie alle religiose.
Il convento fu fondato nel 1602 dai padri Sisto da Bollita, padre Stefano da Camerota - provinciale dell’Ordine – e dal feudatario Orazio Marchese. Soppresso una prima volta nel 1806 - al tempo dell’assedio a Camerota da parte dei francesi - con decreti di Giuseppe Bonaparte e di Gioacchino Murat (7 agosto 1809), fu riaperto nel 1818 per diretta richiesta – rivolta a re Ferdinando IV di Borbone - del sindaco pro-tempore di Camerota, Tommaso Cusati,
30 VANI
Costruito sulla collinetta del rione San Vito, è un complesso monastico formato da trenta vani fra celle per i frati e ambienti come il refettorio e la sala, si sviluppa su due piani con quattro corridoi. Al centro è sito il piccolo chiostro con il pozzo. Al lato nord è annessa la chiesa.
Gelsomino Del Guercio
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