2019, LE ROTTE DI BERGOGLIO IN UN MARE IN TEMPESTA
di Enzo Fortunato, Direttore Rivista San Francesco
In un mondo in cui a crescere sono le ingiustizie, le diseguaglianze, l’intolleranza razziale, e in cui le relazioni internazionali tese alla convivenza pacifica dei popoli e degli Stati sono bloccate, spetta a papa Francesco dare un segnale forte alla coscienza degli uomini di buona volontà con due viaggi che apriranno il nuovo anno.
Andando a Panama per la Giornata mondiale della Gioventù e negli Emirati Arabi Uniti per un incontro interreligioso internazionale sulla «Fratellanza umana». Il Papa va ad abbracciare le differenze etniche, culturali e religiose che costituiscono il respiro dei popoli e indica a tutti una strada laica e religiosa.
A Panama incontrerà migliaia di giovani provenienti da ogni Paese per invitarli a «uscire da se stessi e mettersi al servizio degli altri, perché la nostra vita trova significato solo nel servizio a Dio e agli altri».
Fra le varie iniziative mi piace sottolineare l’incontro del Pontefice con i vescovi centro-americani che avverrà nella chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi.
Papa Francesco andrà quindi ad Abu Dhabi, invitato dallo sceicco Mohammed bin Zayed al Nahyan, principe ereditario della capitale. Un viaggio che ricorda quello straordinario compiuto 800 anni fa a Damietta dal Poverello per incontrare il sultano Malik al Kamil, ai tempi delle Crociate. Lo slogan della visita sarà «Fammi strumento della Tua pace».
In una realtà che qualcuno potrebbe definire «liquida», papa Francesco continua a porre l’accento su ciò che dovrebbe essere solido: accogliere le differenze etniche, culturali e religiose che colorano il mondo. E lo fa senza mezzi termini con la lettera dedicata alla pace del primo gennaio chiedendo ai leader che governano di nobilitare la politica.
Enzo Fortunato, Direttore Rivista San Francesco
Commenti dei lettori
NON CI SONO COMMENTI PER QUESTO ARTICOLO
Lascia tu il primo commento
Lascia il tuo commento
la cripta
di San Francesco
Rivista
San Francesco