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4 OTTOBRE, LEGGI IL DISCORSO INTEGRALE DI PADRE MAURO GAMBETTI

di Redazione online

Eminenza, Eccellenze, sig. Presidente, autorità civili e militari, cittadini e sindaci della Campania, fedeli tutti presenti qui o tramite la diretta Rai, grazie! Benvenuti!

Insieme alla Chiesa e alla Città di Assisi, la grande famiglia francescana, rappresentata dai suoi Ministri, vi saluta con le parole di san Francesco: il Signore vi dia pace!

Circa un anno fa, insieme al custode della Porziuncola, scendemmo a Napoli per incontrare il Card. Sepe e il Presidente De Luca in vista di questo pellegrinaggio della Regione. Di quella visita ricordo due cose.

Innanzitutto, l’accoglienza ricevuta e la generosa risposta al nostro invito. Oggi tutti tocchiamo con mano il calore e il colore della Campania che festante gremisce la Basilica e le piazze. È un sussulto di speranza per tutto il Paese!

In secondo luogo, ricordo il percorso in auto per arrivare alla Curia vescovile. Una vigilessa di ferro ci impedì di prendere la via breve, in quel giorno interdetta al traffico. Il navigatore ci spinse in un labirinto di stretti vicoli del quartiere Spaccanapoli. Un’esperienza indimenticabile. I muri degli edifici sembravano convergere verso un punto all’orizzonte. Immaginavo la scena e i titoli: frati incastrati con l’auto in un vicolo di Napoli; ma al contempo ero trasecolato, afferrato dal fascino di quelle vie. Raggi di sole che facevano capolino tra gli alti palazzi e zone d’ombra che rendevano cupi gli anfratti tra le abitazioni, degrado e bellezza, energia vitale e aria stagnante. Porto con me quell’immagine. Mi pare che rappresenti l’Italia di oggi.

Cosa fare? Cedere allo scoraggiamento e ritirarsi davanti alle difficoltà? O, all’opposto, intervenire con il pugno duro per eliminare i problemi (e i cattivi)?  Gli adulti sanno che non esiste il popolo dei puri; vivono responsabilmente e convivono civilmente, si sporcano le mani ed evitano giudizi sommari, lottano e pazientano in mezzo alle contraddizioni della realtà. Quanti campani ho visto agire così! E quanti italiani! In tal modo si costruisce la società!

Vent’anni or sono con i pellegrini campani questa Messa solenne fu celebrata qui fuori, sulla piazza antistante alla chiesa, inagibile per le conseguenze del devastante terremoto dell’anno precedente. All’interno della chiesa c’era il “Cantiere dell’Utopia”. L’anno dopo la Basilica fu riaperta e restituita ai fedeli e ai visitatori di tutto il mondo, grazie al lavoro umile, creativo e appassionato di funzionari, tecnici e maestranze. Insieme, con paziente speranza fecero il miracolo. Oggi lo auspichiamo ancora per le zone colpite dal sisma del 2016.

Impegno responsabile nel perseguire il bene d’ordine e umana compassione; collaborazione e perseveranza; spirito di adattamento e ingegno… alcuni degli ingredienti per fare i miracoli.

Per l’Italia intera, in ogni ambito di vita, chiediamo l’apertura di nuovi cantieri dell’utopia!

San Francesco interceda per il nostro popolo!



Redazione online

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