Accusati di blasfemia: ecco chi sono i 4 frati, primi martiri dell'Islam
di Gelsomino Del Guercio
Nicola Tavelic, Deodato Aribert da Ruticinio, Stefano da Cuneo e Pietro da Narbona. Sono loro i primi quattro frati minori martiri di Terra Santa. Martiri dell'Islam, poiché la loro predicazione, in quel di Gerusalemme, infastidiva i musulmani. Erano blasfemi quei frati, e non c'era margine, per la convivenza, Tempi duri. E così furono condannati alla più atroce delle morti.
OTTO ANNI
Le storie di questi quattro frati eroi si intrecciarono nel 1383 presso il convento francescano di Mont Sion in Palestina, dove l’Ordine di San Francesco è da secoli “Custode dei Luoghi Santi” del cristianesimo.
Si ritrovarono nel suddetto convento francescano, dove per otto anni vissero secondo la Regola di san Francesco, lavorando nei compiti loro affidati, per la custodia dei Luoghi Santi, e cercando di fare apostolato nel mondo musulmano, laddove Mont Sion era praticamente come un’isoletta in mezzo ad un mare di islamici.
L'EVANGELIZZAZIONE
Ciò nonostante i quattro Frati Minori, decisero di portare il Vangelo ai maomettani, esponendo pubblicamente le tesi del cristianesimo, confrontandole con quelle islamiche e dopo essersi consultati con due teologi, prepararono una memoria in cui, in modo dettagliato e ricca di riferimenti storici e teologici, esponevano meticolosamente la dottrina cristiana confutando l’islamismo.
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IL RICATTO
L’11 novembre 1391, si recarono davanti al Cadì (giudice) di Gerusalemme e alla presenza anche di molti musulmani, esposero leggendo, il loro elaborato con grande coraggio. Sebbene ascoltati attentamente, riporta santiebeati.it, ciò non fu accettato dai presenti, andati alla fine in escandescenze e quindi furono invitati a ritirare quello che avevano detto; i quattro frati rifiutarono e pertanto vennero condannati a morte; per tre giorni furono rinchiusi in carcere dove subirono sevizie di ogni genere.
IL MARTIRIO
Il 14 novembre ricondotti in piazza, fu di nuovo loro richiesto di ritrattare quanto detto contro l’Islam, al nuovo rifiuto vennero ammazzati, fatti a pezzi e bruciati; i musulmani fecero scomparire ogni resto, anche le ceneri, per evitare che fossero onorati dai cristiani.
Il loro martirio fu descritto minuziosamente in una relazione del ‘Custode’ di Terra Santa, padre Geraldo Calveti, già due mesi dopo la loro morte.
Papa Paolo VI, il 21 giugno del 1970 a Roma, li elevò agli onori degli altari proclamandoli santi; la loro celebrazione liturgica è stata portata per tutti al 14 novembre,
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Gelsomino Del Guercio
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