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Assunzione, Papa: scegliamo grandezza del cielo

il Papa esorta a guardare in alto

di Amedeo Lomonaco
Credit Foto - ANSA/CLAUDIO PERI

La festa dell’Assunzione di Maria “è un richiamo per tutti, specialmente per quanti sono afflitti da dubbi e tristezze, e vivono con lo sguardo rivolto in basso”. All’Angelus, il Papa esorta a guardare in alto: “lasciamoci attirare dalla bellezza vera, non facciamoci risucchiare dalle piccolezze della vita, ma scegliamo la grandezza del cielo”. Scegliere questo orizzonte significa lasciarsi prendere per mano da Maria: “La Vergine Santa ci aiuti a guardare ogni giorno con fiducia e gioia là, dove è la nostra vera casa”.

Guardiamo in alto, il cielo è aperto; non incute timore, non è più distante, perché sulla soglia del cielo c’è una madre che ci attende ed è nostra madre. Ci ama, ci sorride e ci soccorre con premura. Come ogni madre vuole il meglio per i suoi figli e ci dice: “Voi siete preziosi agli occhi di Dio; non siete fatti per i piccoli appagamenti del mondo, ma per le grandi gioie del cielo”. Sì, perché Dio è gioia, non noia. Dio è gioia. Lasciamoci prendere per mano dalla Madonna. Ogni volta che prendiamo in mano il Rosario e la preghiamo facciamo un passo avanti verso la grande meta della vita.

Maria insegna ad esultare in Dio

Il Papa ricorda che nel Vangelo di oggi la Vergine Santa prega dicendo: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore”. I verbi di questa preghiera, osserva il Santo Padre, sono magnifica ed esulta: "Si esulta quando accade una cosa così bella che non basta gioire dentro, nell’animo, ma si vuole esprimere la felicità con tutto il corpo: allora si esulta. Maria esulta a motivo di Dio. Chissà se anche a noi è capitato di esultare per il Signore: esultiamo per un risultato ottenuto, per una bella notizia, ma oggi Maria ci insegna a esultare in Dio, perché Lui fa grandi cose".

Cercare cose grandi

C’è un altro verbo nella preghiera della Vergine Santa: magnificare, spiega il Papa, “significa esaltare una realtà per la sua grandezza, per la sua bellezza”.

Maria esalta la grandezza del Signore, lo loda dicendo che Lui è davvero grande. Nella vita è importante cercare cose grandi, altrimenti ci si perde dietro a tante piccolezze. Maria ci dimostra che, se vogliamo che la nostra vita sia felice, al primo posto va messo Dio, perché Lui solo è grande. Quante volte, invece, viviamo inseguendo cose di poco conto: pregiudizi, rancori, rivalità, invidie, illusioni, beni materiali superflui… Quante meschinità nella vita! Lo sappiamo. Maria oggi invita ad alzare lo sguardo alle «grandi cose» che il Signore ha compiuto in lei. Anche in noi, in ognuno di noi, il Signore fa tante grandi cose.

Maria ci aspetta

Sono le “grandi cose” che festeggiamo oggi. “Maria - afferma Francesco - è assunta in cielo: piccola e umile, riceve per prima la gloria più alta. Lei, che è una creatura umana, una di noi, raggiunge l’eternità in anima e corpo”. Il Pontefice sottolinea anche che grandi speranze ci accompagnano lungo il cammino verso la grande meta della vita: “Vediamo che nel paradiso, insieme a Cristo, il Nuovo Adamo, c’è anche lei, Maria, la nuova Eva, e questo ci dà conforto e speranza nel nostro pellegrinaggio quaggiù”.

E lì ci aspetta, come una madre aspetta che i figli tornino a casa. Infatti il popolo di Dio la invoca come “porta del cielo”. Noi siamo in cammino, pellegrini verso la casa di lassù. Oggi guardiamo a Maria e vediamo il traguardo. Vediamo che una creatura è stata assunta alla gloria di Gesù Cristo risorto, e quella creatura non poteva essere che lei, la Madre del Redentore.

Un cammino e un attesa ricordati dal Papa anche con il tweet lanciato sull'account @Pontifex: "Il cammino di Maria verso il Cielo - scrive il Santo Padre - è cominciato da quel “sì” pronunciato a Nazaret. Ogni “sì” a Dio è un passo verso il Cielo, verso la vita eterna. Perché il Signore ci vuole tutti con sé, nella sua casa!".

Vicinanza alle popolazioni dell’Asia meridionale

Dopo l’Angelus, il Papa ha espresso la propria “vicinanza alle popolazioni di diversi Paesi dell’Asia meridionale, duramente colpite dalle piogge monsoniche. Prego per le vittime e gli sfollati, per tutte le famiglie senzatetto. Il Signore dia forza a loro e a quanti li soccorrono”. Il Pontefice ha inoltre ricordato che oggi a Czestochowa, in Polonia, “sono radunati tanti pellegrini per festeggiare la Vergine Assunta” e per celebrare “il centenario del ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Polonia”.

Benedizione di Rosari destinati alla Siria

Sempre dopo l'Angelus, il Santo Padre ha infine benedetto “un gran numero di Rosari destinati ai fratelli della Siria” per iniziativa dell’associazione “Aiuto alla Chiesa che soffre”. In un comunicato la fondazione di diritto pontificio rende noro che nell’ambito della campagna di preghiera “Consola il mio popolo”, il 15 settembre, le coroncine oggi benedette dal Papa saranno distribuite a cristiani siriani di ogni denominazione. VATICAN NEWS



Amedeo Lomonaco

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