Carmelitana di Mumbai: Lasciando tutto e seguendo Gesù, riceviamo cento volte tanto
Oggi ricorre la memoria liturgica della Presentazione di Maria al Tempio
Nel lasciare tutto e seguire Gesù, “riceviamo cento volte tanto, siamo benedette con qualsiasi cosa”. Lo dice ad AsiaNews sr. Radha, 42 anni, carmelitana di clausura del monastero di Andheri East, quartiere di Mumbai, nella giornata dedicata alla vita contemplativa. La suora proviene da una famiglia indù di Brahmini, la casta più elevata del sistema sociale indiano. Si è convertita al cristianesimo e ha lasciato gli agi della famiglia. Ma non è preoccupata, perché “Gesù ha detto che chi avesse lasciato tutto per seguirlo, avrebbe ricevuto cento volte tanto”.
Oggi ricorre la memoria liturgica della Presentazione di Maria al Tempio. In questo giorno, nel 1953 papa Pio XII ha voluto istituire la “Giornata Pro Orantibus” che la Chiesa dedica al ringraziamento per il dono delle comunità claustrali. Questa mattina nel convento delle carmelitane vicino a Mumbai si è tenuta una preghiera speciale e una colazione festosa. Il sacerdote celebrante ha focalizzato la sua predica sulla Vergine Maria e la sua chiamata alla santità.
Poi, come qualsiasi altro giorno, le monache sono tornate a lavoro. “In questo periodo – racconta sr. Radha – siamo molto occupate nella preparazione delle ostie. Dal 13 al 19 dicembre saremo in ritiro e dato che la richiesta delle ostie per il periodo dell’Avvento e del Natale è in aumento, dobbiamo lavorare ogni giorno”.
Data la sua origine di casta elevata, sr. Radha conosce la penosa condizione dei poveri e l’oppressione del sistema delle caste. “I poveri – dice – sono soli e nel bisogno. Siamo grati a papa Francesco che pone attenzione verso i poveri, e al nostro amato card. Oswald Gracias che è amico dei poveri e si prende cura dei loro bisogni nell’arcidiocesi di Mumbai”.
Per quanto riguarda i dalit (ex “intoccabili”), “in alcune aree del nostro monastero ospitiamo 30-35 famiglie dalit cristiane. Il card. Gracias dimostra verso di loro sensibilità pastorale e compassione, pone attenzione alle cure sanitarie, affinché ricevano un’istruzione ed è sempre desideroso d’includerli nella vita della Chiesa e nella società. Il cardinale è anche amico delle carmelitane di clausura e quando viene a farci visita porta doni nelle sue mani”.
Nirmala Carvalho - Asia News
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