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Conventi che rinascono e altri che chiudono: gli ultimi tre casi

di Gelsomino Del Guercio
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Per un convento che chiude i battenti, un altro che risorge. Nel limbo c'è anche una terza realtà francescana. Ma andiamo con ordine.

80 ANNI DI STORIA

Dopo circa 80 anni i frati di Taglio di Po (Rovigo) si preparano a lasciare la città. L'ordine dei Frati minori ha infatti deciso di abbandonare la guida pastorale della parrocchia di San Francesco d'Assisi.

Una scelta, scrive polesine24.it, legata anche al numero sempre più ridotto dei frati, conseguenza della costante diminuzione delle vocazioni religiose. L'annuncio del'addio dei frati è stato dato qualche giorno fa dal vescovo di Chioggia Adriano Tessarollo.

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MONTEPAOLO RISORGE

A partire da sabato 18 maggio Montepaolo (Forlì-Cesena) riavrà i francescani. Incoraggiati dalla felice esperienza della scorsa estate e dal notevole afflusso di fedeli a tutte le celebrazioni, si legge su forlitoday.it, i frati dell'Ordine Francescano Minori Conventuali con casa madre a Roma, officeranno il centro di culto antoniano, posto sulle colline dovadolesi, anche nell’estate 2019.

Come nell’anno passato, i religiosi animeranno il santuario nei fine settimana da maggio ad ottobre, garantendo la celebrazione di una santa Messa il sabato pomeriggio e due nella giornata di domenica, oltre all’accoglienza e alle confessioni.

CLARISSE IN ARRIVO

Non solo i frati! La famiglia francescana si arricchisce con altri nuovi ingressi. A giugno si trasferiranno in pianta stabile nel convento, posto a ridosso della chiesa dedicata ad Antonio da Padova, le monache Clarisse Urbaniste di Faenza.

IL CASO DI TRIESTE

L'1 maggio al termine della santa messa a Barbana, un'isola della laguna di Grado, il rettore del santuario francescano frate Stefano Gallinaro, ha annunciato che la Provincia dei Frati Minori del Nord Italia ha in programma il "taglio" dei frati alla guida della parrocchia della Madonna del Mare di piazzale Rosmini a Trieste. Sono rimasti in cinque, riporta Il Piccolo, e quasi tutti in età avanzata: sempre più difficoltosa la gestione del santuario.

Il santuario andrebbe in gestione alla Curia a partire dal 2020, ma la speranza dei frati e dei fedeli, a loro molto affezionati, è quella che i Superiori cambino idea o quanto meno rivedano la loro decisione.

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Gelsomino Del Guercio

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