Da Dublino. Messaggio di speranza ai giovani
parroco della parrocchia di San Michele Arcangelo in Bastia Umbra
di Francesco Fasulo
“L’Incontro mondiale è una celebrazione della bellezza del piano di Dio per la famiglia; è anche un’occasione per le famiglie provenienti da ogni parte del mondo di incontrarsi e sostenersi a vicenda nel vivere la loro speciale vocazione.” Queste le parole di Papa Francesco in occasione del viaggio apostolico in Irlanda, per il IX incontro mondiale delle famiglie tenutosi a Dublino dal 21 al 26 agosto dal titolo “Il Vangelo della famiglia: gioia per il mondo” sullo sfondo dell’esortazione apostolica post-sinodale Amoris Laetitia.
A raccontarci l'esperienza vissuta in Irlanda è don Marco Armillei, parroco della parrocchia di San Michele Arcangelo in Bastia Umbra e vicario episcopale per la pastorale della diocesi di Assisi-Nocera Umbra e Gualdo Tadino. Lo abbiamo incontrato per rivolgergli alcune domande.
Don Marco lei ha guidato a Dublino la delegazione delle famiglie della diocesi per la grande festa in amicizia insieme a Papà Francesco. Quali sono i temi che hanno caratterizzato la visita del Santo Padre?
Particolare importanza ha avuto la centralità della famiglia per la Chiesa e per la società, perchè come ci ricorda Papa Francesco, “le famiglie generano pace, insegnano l'amore, l'accoglienza, il perdono, i migliori antidoti contro l’odio, il pregiudizio e la vendetta che avvelenano la vita di persone e di comunità”. La richiesta poi di perdono di Papa Francesco per gli abusi su minori da parte di membri della Chiesa incaricati di proteggerli ed educarli, all’inizio della Santa Messa al Phoenix Park di Dublino, è stata l'altra tematica che ha caratterizzato la visita dela Papa.
Cosa porta nel cuore di questa esperienza?
Insieme alle due famiglie di Santa Maria degli Angeli e Bastia Umbria porteremo i volti, i sorrisi, le gioie e le speranze delle famiglie che abbiamo incontrato. Questa festa, così mi piace chiamarla, ci ha fatto riflettere sul tema di come insegnare alle famiglie a riscoprire la fede e comunicarla alle nuove generazioni. Ai giovani va indirizzato il nostro messaggio di speranza sulla famiglia.
Francesco Fasulo
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