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Guillermo Mariotto, stilista di dive, di un papa, e della Madonna

Un dialogo tra ricordi e sentimenti. La grande moda incontra Maria

È stremato, ma contento del cammino, Guillermo Mariotto – il famoso stilista delle dive – dopo esser stato al seguito della processione, per circa due ore, della statua della Madonna del Carmelo, nel pieno cuore di Roma, tra le vie storiche di uno dei quartieri più caratteristici, Trastevere. Sorridente, cordiale, ha già dimenticato i chilometri percorsi. E non sono stati pochi. Dietro di lui, la statua della Vergine (incorniciata da un baldacchino oro barocco), ritrovata vicino al fiume Tevere, nel 1535, dopo una tempesta abbattuta sulla città. Una volta placata, alcuni pescatori, sulle rive del fiume, trovarono una statua della Vergine Maria realizzata in legno di cedro, arrivata lì chissà come. Da quel momento in poi, sarà per tutti, la “Madonna Fiumarola”, la “Madonna de’ noantri”.Un evento che coinvolge Roma, ma soprattutto il quartiere storico di Trastevere, per una settimana intera. Fede e folclore, devozione popolare e religione si intrecciano, in questa festa. Lunedì scorso, la processione del rientro della statua, alle prime luci dell’alba. Un’alba romana degna della “Tosca” di Puccini, con i suoni di campane a risvegliare una città ancora insonnolita.E questa volta, Mariotto, è stato impegnato come portatore della Croce, per aprire il corteo. Una sorta di neo Cireneo. Guillermo Mariotto è contento: in fondo, è stato con Maria, tra le vie, tra i fedeli, e anche tra i curiosi. E Lei, ha condotto lui.  Una “corrispondenza di amorosi sensi”, come direbbe Foscolo, insomma.

Mariotto, stilista delle dive sì, ma nella sua biografia ricca di successi, troviamo un episodio del tutto “francescano”. Giugno 2007, visita di Papa Benedetto XVI ad Assisi. Sarà il famoso stilista ad occuparsi della creazione dei paramenti sacri del Santo Padre, per la sua visita in occasione dell'ottavo centenario della conversione di San Francesco. L’anno scorso, proprio per la “Festa de’ noantri”, ha firmato il vestito per la Madonna del Carmelo, custodita nella chiesa di Sant’Agata. Insomma, tra le splendenti dive di cinema e tv con altisonanti cognomi, ecco che gli “piomba” (è il caso di dirlo!) la responsabilità di vestire una “donna” un po’…particolare, Lei, Maria. E in questo caso, non c’è bisogno di precisare il cognome, basta semplicemente un nome. E, allora, il dialogo – perché con lui, è difficile definirla intervista, vista la sua semplicità – subito si proietta sui temi della Fede, sulla sua esperienza del “cammino”, sui ricordi personali. E, ovviamente, sul suo rapporto con Maria.

Da dove nasce la sua Fede?

Parte con tutto ciò che ti ha tramandato nonna, da tutto quello che ti ha trasmesso una mamma mariana. Proprio per questa presenza femminile, il passaggio diventa davvero materno. Da quando sono nato, sono state le donne che mi hanno portato a Maria. Il condurmi nelle processioni, nelle devozioni a Maria. C’è un fatto, poi: da noi non esiste chiamare la Madonna del Carmelo, la Madonna di questo…o di quell’altro…da noi, la Madonna, è semplicemente “Lei”, ed è una sola. E mano a mano che muoiono le nonne, le bisnonne, anche loro sono chiamate allora “lei”. E sappiamo bene a chi si riferisce.

Il ricordo più bello di Guillermo Mariotto di quei momenti.

Beh, sicuramente quando sono stato in Messico. È lì che ho sentito la vera e propria chiamata. Mi è stata donata la medaglia della Madonna di Guadalupe, da noi sempre chiamata Lei. È da quel momento che ho sentito questo profondo richiamo, e ho sentito il suo materno affetto, la sua protezione. Perché “Lei” protegge davvero. Anche oggi per esempio ho sentito, durante la processione, la sua vicinanza spirituale come Mamma. Lei mi ha guidato e, perfino dove stavo sbagliando nel pensiero – mi sono un attimo distratto – mi ha subito fatto capire che Lei non gradiva. E così subito…”mi ha tirato le orecchie”, diciamo così.

Un creativo, uno stilista ha a che fare con la Bellezza, ogni giorno. Mi viene in mente la “Via Pulchritudinis” così tanto amata da Paolo VI, un pontefice enormemente vicino agli artisti. Il fatto di essere nel cammino di Fede, può – in una certa maniera – essere di aiuto a chi crea Bellezza?

Beh, sì. L’essere creativo viene facilitato dalla Fede. Avere un senso spirituale, molte volte ti facilita ad entrare nel mistero della Bellezza. Perché la Bellezza è anche mistero. La Fede ti facilita. Ma, devo dire, che quando mi hanno chiamato per vestire la Madonna…non è stato proprio facile. Sicuramente, “diverso”, forse è questo il termine più adeguato. Sei davanti a una idea! Sì, sei davanti a una statua lignea, ma rappresenta Qualcosa in cui non è così naturale entrare. Sei avvolto nel silenzio, perché Maria è silenzio, e questo ti mette in soggezione, non c’è che dire. Lei…che ti guarda e quello che ti arriva è una responsabilità enorme. Sei tu che devi guardare che tutto sia perfetto. Tutto deve evocare quella sacralità, quella purezza, quella maternità. E mi creda, dopo di Lei, mi è risultato assai più facile fare tante altre creazioni per le donne…




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