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Impariamo a vivere la parola di Dio come fece Santa Chiara

Becciu: Contro le immagini negative che ci propongono rispondiamo con la bellezza della Chiesa

“La Chiesa ha bisogno della luce di Chiara che ha saputo vivere la parola di Dio sine glossa, unita a Gesù come il tralcio alla vite”.

È l’auspicio del cardinale Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi nella sua omelia in occasione della celebrazione eucaristica per la solennità di Santa Chiara da lui presieduta, domenica mattina 11 agosto, concelebrata da monsignor Marcello Bartolucci, segretario della medesima Congregazione e dal vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino.

Nella Basilica di Assisi a lei dedicata erano presenti le autorità civili e militari, il clero diocesano oltre a centinaia di pellegrini che hanno seguito con attenzione e devozione tutta la messa. Nell’omelia il cardinale, oltre a ricordare il processo di canonizzazione della santa, ha messo in evidenza lo spessore di Chiara che comprese come la “povertà fosse condizione essenziale per sperimentare la ricchezza di Dio”.

Due gli aspetti sottolineati dal cardinale Becciu: l’importanza della preghiera e dell’incontro. “Oggi siamo venuti ai piedi di Chiara per lasciarsi affascinare dal suo messaggio. E da secoli che la luce di Chiara rischiara la Chiesa e l’umanità grazie oggi anche alle clarisse che si dedicano alla dimensione più importante: stare in ascolto di Dio, in preghiera assidua. E per questo le ringraziamo. Chiara ci insegna poi che alla base della nostra vita ci deve essere un incontro, perché lei stessa a 13 anni, malgrado le insistenze dei genitori, non venne meno alla sua decisione, ebbe la forza di dire: ‘Ho sentito la voce di Dio e a Dio voglio donarmi’. Senza un incontro vero con Dio – ha continuato - diventerà difficile diventare cristiani convinti e orgogliosi della propria fede. E aimè i cristiani diminuiscono sempre più e le chiese si svuotano. Ma la Chiesa può e deve reagire diffondendo la luce, seguendo l’esempio di Chiara che sicuramente ha fatto suo l’invito di Dio a Francesco: ‘Restaura la mia chiesa’. Di fronte a queste immagini negative che ci propongono dobbiamo pensare a una controffensiva non di ingiurie ma facendo conoscere il bene, la bellezza della Chiesa, ed ognuno di noi è coinvolto. Perché ognuno deve sentirsi affascinato a far conoscere la bellezza della comunità cristiana”.


Al termine della celebrazione, il vescovo Sorrentino ha voluto ringraziare il cardinale Becciù sottolineando che in Assisi “la controffensiva” della bellezza e della fraternità contro la crisi di valori che attanaglia la società e la comunità cristiana è già partita con tante importanti iniziative e nuovi processi di evangelizzazione.

Domani, lunedì 12 agosto altra giornata importante per la città serafica che celebra il patrono San Rufino. Nella cattedrale sono previste le celebrazioni delle ore 8 e quella solenne delle ore 11 presieduta dal vescovo Sorrentino. In serata alla 21 sempre in cattedrale si terrà il concerto in onore del Santo Patrono a cura della Cappella musicale di San Rufino.




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