La Corda Pia, passione e morte di Cristo vissuta da San Francesco
Espressione latina che significa “i cuori devoti”
di Fra Giovanni Nappo
Ogni anno, nei venerdì di Quaresima, nella Basilica Papale di San Francesco in Assisi si può partecipare al rito della “Corda Pia”. Espressione latina che significa “i cuori devoti”, tratta dalle prime due parole dell'inno di apertura: “Corda pia inflammatur, dum Francisci celebrantur, stigmatum insignia”.
Si tratta di una suggestiva celebrazione per il tempo di Quaresima che consiste in una prolungata meditazione che i frati e i fedeli sono invitati a fare sul mistero della passione e morte di Cristo in croce abbinato al mistero della passione vissuta da San Francesco nella sua vita attraverso l'impressione delle stimmate, avvenuta sul monte de La Verna due anni prima della sua morte. Mediante canti, letture, salmi e preghiere si è invitati a contemplare e a unirsi alle sofferenze patite da Cristo nella sua Passione.
È difficile risalire agli anni precisi della prima formulazione di questa pia pratica, nata nel clima della devotio moderna (circa sec. XIII). In un documento del 1600 la paraliturgia è detta “Litanie di Gesù”, per il ritmo ripetitivo dei testi principali, contemplativi del Redentore e di Francesco, segnati dalle ferite, prezzo della Redenzione. La formula adottata fino ad oggi risale alla seconda metà del '600, dovuta al Ministro generale dell'Ordine fra’ Filippo Gesualdi da Castrovillari, che l'aveva rinnovata utilizzando testi più antichi.
Essa rimane comunque una delle più antiche devozioni al Cristo Crocifisso conosciute oggi nell’Ordine francescano, ed unica nella sua intenzione di abbinare il tema delle stimmate di Cristo e di San Francesco d’Assisi.
Il fondamento teologico e spirituale che legittima questa originale devozione francescana è da ricercare nella Scrittura. In particolare, nelle parole di San Pietro apostolo, quando scrive: “Dalle sue piaghe voi siete stati guariti” (1 Pt 2,24).
Il pio esercizio della “Corda Pia” viene proposto ancora oggi a frati e fedeli tutti come particolare momento contemplativo quaresimale. L’insegnamento che scaturisce dalla meditazione delle stimmate di san Francesco è tuttora valido: seguendo la povertà e l’umiltà del Cristo, Francesco d’Assisi ha meritato le stimmate e le piaghe che lo hanno reso visibilmente alter Christus. Anche il cristiano, in sintonia con il nome che porta, è chiamato a essere alter Christus. Francesco, uno di noi, è la prova che la trasformazione del cristiano in Cristo non è impresa impossibile!
Fra Giovanni Nappo
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