La suora francescana che ha stretto la mano ai suoi aguzzini ex criminali indù
di Gelsomino Del GuercioUna religiosa francescana ha pronunciato il 27 aprile scorso i voti solenni unendo - caso rarissimo - cristiani e indù. Sacerdoti, suore e migliaia di persone si sono radunate a Raikia, nello stato di Orissa, in India, lo scorso 10 maggio, per una messa di ringraziamento, alla quale erano cerimonia anche alcuni estremisti indù pentiti. Nell’agosto del 2008, infatti, i radicali hanno ucciso circa 100 cristiani del Kandhamal.
Suor Lucy Pradhan, classe 1994, fa parte delle suore francescane di San Giuseppe (Fsj) ed è una delle sopravvissute alle violenze del 2008 contro i cristiani del Kandhamal.
LE SOFFERENZE DEI CRISTIANI DALIT
Nel suo discorso introduttivo, p. Pradosh Chandra Nayak, pastore della parrocchia di Nostra Signora della Carità, come scrive Asianews, ha dichiarato: «La vocazione religiosa è una chiamata divina e implica grandi sfide nella vita per lavorare per il Regno di Dio in un Paese a maggioranza indù come l’India. Sappiamo che i cristiani sono minacciati, uccisi e privati di molti privilegi governativi, sebbene siano cittadini indiani. La maggior parte dei cristiani dalit sono privati delle strutture e dei benefici concessi dal governo solo perché sono cristiani».
LEGGI ANCHE: Francescani, messaggeri di Pace al confine tra India e Pakistan
IL MEA CULPA DELL'INDU'
Suor Lucy è riuscita in un piccolo miracolo. Per la sua cerimonia erano presenti nel villaggio di Bakingia, vicino Raikia, anche alcuni degli estremisti indù che nel 2008 hanno ucciso in modo brutale molti cristiani e dato la caccia alla famiglia di suor Lucy. Dilip Pradhan, 45enne indù, si è seduto accanto ad un familiare della religiosa. «La natura del popolo del Kandhamal – afferma – è promuovere amore, pace, unità e fratellanza. Sono stati pochi crudeli estremisti indù che, per fini egoistici, hanno trasmesso nella mente di persone semplici e innocenti l’odio contro i cristiani».
I GENITORI
Rosalo Pradhan e Debi Pradhan sono i genitori di suor Lucy. «Nel 2008 avremmo potuto essere uccisi dagli estremisti indù e così anche mia figlia. Oggi - dice il padre - ringrazio Dio perché Lui l’ha salvata dalla violenza anticristiana e l’ha chiamata al Suo Regno. Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?», afferma il signor Rosalo citando San Paolo (Rm 8,31).
https://www.youtube.com/watch?
LEGGI ANCHE: In India crescono gli attacchi ai cristiani
Gelsomino Del Guercio
Commenti dei lettori
NON CI SONO COMMENTI PER QUESTO ARTICOLO
Lascia tu il primo commento
Lascia il tuo commento
la cripta
di San Francesco
Rivista
San Francesco