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Ore di grande tensione in Venezuela

Preoccupazione da parte della Comunità internazionale per la situazione in corso in Venezuela

Credit Foto - Vatican News

Preoccupazione da parte della Comunità internazionale per la situazione in Venezuela che oggi sta vivendo una giornata carica di tensione. Almeno una persona sarebbe rimasta ferita nella base militare La Carlota da cui il presidente dell'Assemblea nazionale Juan Guaidò ha lanciato la rivolta anti-Maduro affiancato dai militari. Vari media internazionali riferiescono che, sul ponte vicino alla base, si sono uditi spari e sono stati lanciati lacrimogeni. Le immagini trasmesse in diretta dalla tv governativa Telesur, mostrano gli scontri tra l'esercito di Maduro e i militari che appoggiano Guaidò, mentre la Bbc mostra blindati dell'esercito venezuelano mentre investono i dimostranti. Uno dei blindati spara con il cannone ad acqua, circondato dalla folla, poi avanza, investendo almeno un dimostrante. Un altro blindato fa la stessa cosa poco distante. Il leader dell'opposizione aveva lanciato stamattina un appello ad una rivolta militare nel Paese in un breve video nel quale appare in una base aerea della capitale circondato da soldati pesantemente armati. "Il momento è adesso", afferma nel video Guaidò. La risposta del presidente Nicolas Maduro: "I comandanti delle forze armate confermano la loro fedeltà, vinceremo".

Le reazioni internazionali a sostegno di Guaidò

Intanto arrivano le reazioni da parte dei governi degli altri Paesi del continente americano. L'Argentina, insieme a Colombia e Panama, è tra i primi a dichiararsi a sostegno del tentativo dell'autoproclamato presidente ad interim Juan Guaidò di mettere fine alla gestione del presidente Maduro. In una serie di tweet, il ministro degli Esteri argentino Jorge Faurie ha salutato con "speranza la liberazione del leader oppositore Leopoldo Lopez realizzata da militari che hanno obbedito al presidente incaricato Juan Guaidò". "Il governo Usa sostiene il popolo venezuelano nella sua richiesta di libertà e democrazia. La democrazia non puo' essere sconfitta", ha twittato da parte sua il segretario di stato degli Stati Uniti, Mike Pompeo. "L'esercito - ha scritto su Twitter anche il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca John Bolton - deve proteggere la costituzione e il popolo. Deve stare dalla parte dell'assemblea nazionale e delle legittime istituzioni contro chi usurpa la democrazia.

Schierati con Maduro

Secondo il ministro della Difesa e comandante in capo della Forza armata nazionale bolivariana (Fanb) la situazione in Venezuela è sotto controllo e gli autori della rivolta sono "vigliacchi"che si sono alzati contro la Costituzione. La Fanb, ha aggiunto, si mantiene ferma a difesa della Costituzione e delle sue autorità legittime. A condannare decisamente il "tentativo golpista", il presidente di Cuba, Miguel Diaz-Canel: "Respingiamo questo movimento golpista che pretende riempire di violenza il Paese", ha dichiarato via twitter il capo dello Stato cubano, per il quale "i traditori che si sono messi alla testa di questo movimento sovversivo, hanno utilizzato truppe e agenti di polizia con armi da guerra su una strada pubblica della città per creare smarrimento e terrore" nella popolazione. Infine il ministero degli Esteri russo accusa l'opposizione venezuelana di "fomentare il conflitto" e dichiara che "i problemi che affronta il Venezuela devono essere risolti mediante un processo negoziale responsabile e senza precondizioni". Mosca condanna quindi "ogni azione contraria alla legalità" e "ispirata da ingerenze esterne".

L'appello delle Nazioni Unite

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in serata ha rivolto un appello a tutte le parti in Venezuela perché esercitino "massima moderazione" evitando violenze e prendendo misure immediate per ripristinare la calma. In un briefing con i giornalisti a New York, il portavoce di Guterres, Stephane Dujarric, ha spiegato che il messaggio del segretario generale è di "spingere per il dialogo per risolvere la questione in modo pacifico". Guterres si è rivolto anche al popolo venezuelano, affermando la sua disponibilità ad intervenire per un'opera di mediazione "se entrambe le parti lo richiederanno". VATICAN NEWS




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