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Quando Maria disse: “Io sono l’Immacolata Concezione”

di Antonio Tarallo

A sud ovest della Francia nella regione dell’Occitania, del Dipartimento di Hautes-Pyrénées  (degli Alti Pirenei), vie è un comune di circa 14.000 abitanti. Il suo nome, in lingua occitana è “Lorda”, mentre in francese – come poi è conosciuto in tutto il mondo – il suo nome è Lourdes.  Al solo sentire questo famosissimo nome, a tutti, non può che venire in mente  delle immagini che   – da tempo immemorabile, o meglio, per essere precisi dal 1858 – hanno un filo conduttore comune: le apparizioni della Madonna all’allora quattordicenne Bernadette Soubirous, contadina del luogo, che riferì – appunto – di aver assistito a ben diciotto apparizioni (tra l'11 febbraio e il 16 luglio 1858) di una "bella signora" in una grotta poco distante dal piccolo sobborgo di Massabielle. Dirà, testimonierà così: “Io scorsi una signora vestita di bianco. Indossava un abito bianco, un velo bianco, una cintura blu ed una rosa gialla sui piedi”. Ma, di queste diciotto apparizioni, una delle più importanti, rimane – senz’altro – quella del 25 marzo 1858, la sedicesima. Questa volta,   “la bella signora” rispose alla domanda della piccola contadina, che le aveva chiesto esplicitamente  chi fosse. Questo il racconto di Bernadette, della risposta:“Lei, allora, alzò gli occhi al cielo, unendo, in segno di preghiera, le Sue mani che erano tese e aperte verso la Terra, e mi disse:  Io sono l'Immacolata Concezione”. Le disse in dialetto “guascone”, quello del territorio, l’unica lingua che la contadina riesce a comprendere, “Que soy era Immaculada Councepciou”.   

Bisogna premettere che la piccola Bernadette Soubirous, non sapeva neanche lei cosa volessero dire quelle parole, che potevano – certo – rimanere incomprensibili a una bambina che non aveva neanche frequentato il catechismo e che, anche se così fosse stato, era nell’impossibilità di entrare  – certo – in un mistero così profondo, di “alta teologia”, come quello della concezione immacolata della Vergine Maria. Eppure, furono proprio quelle parole a colpirla così tanto che – come la leggenda dice – rimasero impresse nella su memoria durante tutto il tragitto verso il suo parroco. Doveva riferirle assolutamente a lui. Doveva riferire quello che aveva visto e sentito, lì, in quella grotta che sarebbe poi divenuta la grotta “per eccellenza”.

Il parroco Peyramale, fu subito sorpreso da tale espressione, tanto che fu proprio questa a dissipare ogni dubbio sulla veridicità della testimonianza di Bernadette. E’ necessario ricordare che, nel marzo del 1854 Pio IX aveva promulgato il famigerato dogma della “Immacolata Concezione”.  Prese per autentiche le parole della contadina, era stata – in questa maniera – la Vergine stessa, a confermare il dogma promulgato poco prima. Secondo altri, invece, gli scettici, l'uso di un'espressione teologica al di fuori delle sue conoscenze, da parte della ragazza analfabeta,  fu interpretato come prova di una “manovrata operazione”, escogitata da qualcuno.

A Lourdes, il luogo più conosciuto è rappresentato, quindi, dalle grotte – e in particolare dalla “grotta” – di Massabielle, dove è apparsa per la prima volta la Vergine Maria a Bernadette.   Sul fondo della grotta, vi è la fonte miracolosa, comparsa dal nulla, durante la nona apparizione. Di fronte alla grotta, si trova la Chiesa di Bernardette, costruita nel 1988, nel punto dove si trovava la giovane contadina nel giorno dell’ultima apparizione. Per completare la descrizione degli importanti luoghi di culti presenti in tutta l’area di Lourdes, non si può far a meno di annoverare il Santuario vero e proprio che comprende tre strutture: la basilica dell'Immacolata Concezione; la basilica di Nostra Signora del Rosario, posta sotto alla precedente, e la basilica di San Pio X , detta anche basilica sotterranea).

“O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te”. Erano le 17,30  del 27 novembre 1830, quando la novizia Caterina Loubère, vede questa iscrizione-invocazione, circondare la Vergine Maria, a lei apparsa, presso la cappella del Sacro Cuore di Gesù (ora si chiama Cappella della Medaglia Miracolosa), situata nella Casa Madre della Compagnia delle Figlie della Carità, nell’edificio Châtillon. Siamo a rue de Bac, a Parigi. Caterina aveva visto poco prima – dove ora è situata la statua della “Santa Vergine del globo” – due “quadri viventi” passare, in dissolvenza incrociata. Nel primo, la Santa Vergine è in piedi su una semisfera , appunto il globo terrestre, e tiene tra le mani un piccolo “mappamondo” dorato. I piedi di Maria schiacciano un serpente. Nella seconda immagine, troviamo Maria che dalle sue mani aperte, irradia molteplici raggi, una aurea di splendore abbagliante.

Caterina ascolta una una voce, che dice : “Ces rayons sont le symbole des grâces que je répands sur les personnes qui me les demandent”, “Questi raggi sono il simbolo delle grazie che Maria ottiene per gli uomini”. Maria, si era presentata, ventotto anni prima della apparizione di Lourdes, a una donna. Questa volta non si trattava di una contadina, bensì – come abbiamo detto prima – di una novizia. Una religiosa che sarebbe divenuta anche lei, come Bernadette, santa addirittura. Ma ritorniamo alla famosa scritta “O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te”: sarà questa l’iscrizione particolare che vedremo sulla famosa medaglia detta “miracolosa”, quella che la stessa Vergine chiederà di coniare alla Loubère: “Fai coniare una medaglia, secondo questo modello. Coloro che la porteranno con fede riceveranno grandi grazie”.

La storia della medaglia è affascinante, ma non è – ora – il momento di evidenziare questa. Piuttosto ci soffermiamo, visto la tematica del focus che stiamo presentando in questi giorni di festa per l’Immacolata, che proprio questa iscrizione si inserisce nel percorso che vedrà  – appunto – nella redazione del dogma di Pio IX, una sorta di “punto fermo” su tale tema. Anche in questo caso, come sarà per Lourdes, è la stessa Vergine a presentarsi nella “forma” di Immacolata. E’ un dato, per niente, irrilevante. Si evidenzia, in questo, il concepimento della Madre di Gesù, “senza il peccato originale”. E’ un’altra storia, questa di rue de Bac, che andava raccontata, per comprendere sempre più appieno il valore di tale “nome” riferito alla Vergine.

 


Antonio Tarallo

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